La crisi dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia si fa sempre più complicata. Il 7 ottobre dodici stati hanno chiesto la costruzione di barriere materiali ai confini esterni dell’Unione europea, e sei giorni dopo il parlamento polacco ha approvato lo stanziamento di 366 milioni di euro per allestire un muro di filo spinato alla frontiera orientale del paese. “I confini vanno protetti”, scrive il greco Ta Nea, “ma non con misure che calpestano i valori dell’Unione e violano il diritto internazionale”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1432 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati