Se le nostre vite
fossero virtuali

◆ Interessanti le ipotesi filosofiche di Farhad Manjoo (Internazionale 1448), bello anche il suo entusiasmo e mi viene voglia di leggere il libro di David Chalmers. Ma penso che il suo articolo sulla realtà virtuale sia antropocentrico. Forse noi non distingueremmo la realtà virtuale da quella materiale o digitale, ma che dire di animali e piante che vivono nella nostra realtà? Per loro sarebbe indifferente? Secondo me dovremmo concentrarci sull’unico pianeta che abbiamo. Anche se fossimo la realtà virtuale di chissà quale galassia sconosciuta, personalmente non cambierebbe nulla.
Anna Castoldi

In Ucraina è in gioco la storia dell’umanità

◆ L’analisi di Yuval Noah Harari (Internazionale 1448) sembra ottimistica in confronto a quella di Ivan Krastev (Internazionale 1447), che considera necessario per l’Europa investire “nelle capacità militari”. Quando lo storico israeliano scrive del declino della guerra a partire dal 1945, anche se “non sono mancate guerre civili e rivolte”, esprime una visione occidentale, sottovalutando chi ha sofferto in quei conflitti. In tante aree del mondo non sarebbero d’accordo con lui. Basta pensare alla notizia dei due ragazzi palestinesi uccisi da soldati israeliani, riportata nelle
pagine precedenti al suo commento o al portfolio di Internazionale 1447 sul conflitto yemenita. Se è vero che “la minaccia russa d’invadere l’Ucraina riguarda ogni abitante della Terra”, dovrebbe essere affar nostro che la pace sia ovunque.
Daniele Baldisserri

Energia per tutti

◆ Grazie ai progressi tecnologici, l’energia per tutti non solo è possibile ma è anche vantaggiosa per l’economia e per l’ambiente, come racconta egregiamente Pepijn Vloemans su Internazionale 1445. E allora? Troppi interessi politici ed economici impediscono al sole africano di decollare come risorsa di pace oltre che di energia: il petrolio in Medio Oriente, il gas in un Nordeuropa che sembra lontano, le guerre che continuano per garantire a una parte del mondo un tenore
di vita chiaramente insostenibile. E allora grazie a chi spiega e dimostra che, almeno, un futuro è possibile. La scienza ha fatto e continua a fare la sua parte, aspettiamo la politica.
Claudia Dalmastri

Errata corrige

◆ A pagina 6 di Internazionale 1448, il regista di Giulia è Ciro De Caro.

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati