◆ Quest’immagine, scattata il 30 ottobre 2021 da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), mostra le luci notturne del mar Giallo e della penisola coreana, in Asia orientale. Alle luci prodotte dalle attività umane sulla terraferma e in mare si aggiungono i bagliori dei fulmini, visibili nella parte alta della foto. I grandi centri urbani sono particolarmente luminosi, con la capitale sud­coreana Seoul in primo piano e Tokyo (Giappone) e Vladivostok (Russia) più defilate (la luminosità è in parte attenuata dalla copertura nuvolosa).

Nell’immagine c’è anche un’altra fonte di luce di origine umana: i pescherecci in navigazione nelle acque poco profonde del mar Giallo. Si vedono sia singoli pescherecci sia raggruppamenti così densi da risultare luminosi come le grandi città. Dato che varie specie marine sono attratte dalla luce, le barche che praticano la pesca a strascico sono spesso dotate di proiettori ad alta potenza. L’autunno è la stagione migliore per la pesca nel mar Giallo, e circa 1.600 barche sudcoreane, nordcoreane e cinesi escono ogni notte.

Il mar Giallo, che prende il nome dal colore dei sedimenti provenienti da vari fiumi, è diviso in zone economiche esclusive, aree in cui gli stati costieri hanno diritti di gestione delle risorse naturali. Secondo uno studio recente, la Cina ricava quasi il 20 per cento della sua produzione ittica da qui.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 97. Compra questo numero | Abbonati