Nell’estate 2011, Farès e Meriem, una coppia di tunisini ricchi, sono in vacanza nel sud del paese con il figlio Aziz. Rimangono coinvolti in un conflitto a fuoco e il bambino è ferito. La necessità di un trapianto rivela che Farès non è il padre biologico di Aziz e mette Meriem in una posizione ancora più complicata. Il film di esordio di Mehdi Barsaoui diventa così un’analisi molto incisiva su temi etico-politici estremamente rilevanti, soprattutto in un paese in pieno caos, com’era la Tunisia all’epoca. Peccato che con il procedere dell’intrigo la storia sia divisa quasi meccanicamente in due rami distinti, rendendo Un figlio un film eccessivamente schematico.
Ariel Schweitzer, Cahiers du cinéma

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Questo articolo è uscito sul numero 1457 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati