Nelle tue mani depongo il mio spirito

abbagliato dallo stupore

come gli occhi di un rospo

viscido con l’addome che respira

ora dilatato ora floscio

nella tenebra di brace s’innalza improvviso

nel cavo delle mani d’un bambino

che stringono il suo cuore palpitante

sotto gli occhi della madre sgomenta.

Hamutal Bar-Yosef è una poeta, scrittrice e docente emerita di letteratura ebraica all’università Ben Gurion di Beer Sheva, in Israele. Nata nel 1940 a Tel Yosef, kibbutz di immigrati russi, vive a Gerusalemme. In questo testo, tratto dalla raccolta Havra’à (“Convalescenza”, Hakibbutz Hameuchad 2004), evoca il suicidio del figlio, trauma che percorre gran parte della sua opera. Traduzione dall’ebraico di Paola Messori.

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Questo articolo è uscito sul numero 1486 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati