Una famiglia allargata di Oslo si è riunita all’estero per festeggiare il settantesimo compleanno di Sverre. Durante la cena, lui e la moglie Torill danno una notizia che sconvolge figli e nipoti: stanno divorziando. Perché divorziare ora, quando finalmente potranno godersi la pensione insieme? I due non hanno una buona risposta. In Una famiglia moderna vediamo come i figli adulti della coppia affrontano la novità. Liv passa troppo tempo a cercare di scoprire cosa è andato storto, e questo finisce per ripercuotersi sia sul marito Olaf sia sui due figli. Ellen ha la sua crisi personale: lei e il fidanzato non possono avere figli. Håkon rimane un personaggio un po’ misterioso fino all’ultimo capitolo. La scrittrice norvegese Helga Flatland continua il suo progetto sulla Norvegia di oggi, raccontando la ricerca dell’autorealizzazione, della carriera, della libertà e ciò che può provocare nei rapporti tra le persone. Il grande punto di forza di Flatland, nata nel 1984, è la costruzione di personaggi credibili. Ma il fatto che la storia sia raccontata attraverso tre figure diverse, che danno versioni diverse degli stessi eventi, significa anche che Flatland fornisce al lettore molte informazioni in poche pagine. Più volte, leggendo, ci si chiede: tutto deve essere spiegato? Perché è lasciato così poco spazio all’interpretazione del lettore? Tra i fratelli, è la storia di Liv la più coinvolgente. Forse Una famiglia moderna sarebbe stato più efficace con una composizione basata su un solo protagonista.
Brynjulf Jung Tjønn, Verdens Gang

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Questo articolo è uscito sul numero 1490 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati