Creature della foresta è il primo libro di racconti della scrittrice colombiana Laura Ortiz Gómez. Nove racconti in cui si tenta una sorta di cartografia del conflitto colombiano attraverso le vicende dei suoi personaggi, storie piccole travolte da una storia più grande. Persone coinvolte in fatti dolorosi e terribili, che cercano di trovare risposte all’assurdità che le circonda. I racconti cercano di offrire un viaggio nell’anima dei personaggi, accompagnandolo sempre all’assurdo, all’erotismo, all’amore, alla musica, alla cultura popolare e alla fantasia. Un libro costruito con l’esperienza dell’implacabile scorrere del tempo, quello che “mi aveva lasciato indietro nei recinti dell’infanzia”. Perché ogni storia è fatta di strati diversi di tempo: è come aprire gli occhi in molte direzioni, finché non si trova il luogo in cui guardare. Per ottenere una voce che evochi il calore, che permetta a questi personaggi di respirare per un momento e di asciugare il sudore che li impregna e li sommerge. È una ricerca di un’altra terra, dove forse fa freddo o dove è possibile vivere o morire in modo diverso. Cosa possiamo scoprire quando finiamo di leggere Creature della foresta? Che “la scrittura serve a evocare fantasmi”. Ci permette di vedere che, tra le minacce e gli aneliti, la violenza irrazionale e sfrenata, le parole e le voci degli altri formano il corpo di un paese allo sbando.
Álvaro Castillo Granada, El Tiempo

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati