I Lankum hanno pubblicato il loro album di debutto Cold old fire _nel 2014, quasi dieci anni fa. Il quartetto guidato dalla cantante Cormac MacDiarmada è nato nei locali di Dublino. In seguito al successo del loro album del 2017 _Between the Earth and sky, i Lankum hanno viaggiato per il mondo e il seguito The livelong day, acclamato dalla critica, ha cementato la reputazione della band come la principale forza creativa nella scena musicale irlandese, sia nei circoli tradizionali sia in quelli popolari. Alla ricerca dell’ispirazione per il nuovo disco, intitolato False Lankum, il gruppo ha passato diverse notti alla Martello Tower, nella contea di Wexford. “Per l’album precedente avevamo una sala prove nel seminterrato della Liberty Hall di Dublino”, spiegano, “ma stavolta era un posto molto più interessante. Dovevamo risalire un pendio e potevamo vedere il mare. Era decisamente meglio della stanza senza finestre in cui stavamo prima”. L’album è composto principalmente da riarrangiamenti di brani tradizionali irlandesi, ma le tracce scritte dal gruppo, in particolare Netta Perseus e The turn, sono aggiunte notevoli. Parlando del titolo del disco, che omaggia il cantautore John Reilly, MacDiarmada spiega: “Ci piace il nome False Lankum. È ambiguo e strano. Da lì del resto viene il nome della nostra band, ma questa parola evoca anche tanti concetti legati alla musica tradizionale, alla creatività e all’autenticità”.
Cailean Coffey, Clash

Lankum (Sorcha Frances Ryder)

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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati