I film sull’olocausto spesso si dividono sulla necessità di mostrare o meno le atrocità commesse, ma pochi si sono impegnati a rappresentare la banalizzazione del male come l’agghiacciante The zone of interest di Jonathan Glazer. Rudolf Hoss, la moglie e i cinque figli si godono un picnic in riva al fiume. Quando tornano nella loro bella villa festeggiano il compleanno di uno dei bambini. Un eden ariano che può distrarre da alcuni dettagli minacciosi, come il filo spinato sul muro di cinta della villa, o le sinistre ciminiere in funzione sullo sfondo. Anche se non vediamo mai le atrocità che avvengono dietro quel muro, la mostruosità dei personaggi emerge dalla loro apparente umanità.
David Erlich, IndieWire

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 79. Compra questo numero | Abbonati