Una donna di cinquant’anni, Irene, ricorda il suo matrimonio con Marcelo, il più perfetto del mondo secondo lei, durato vent’anni. Da quando si sono conosciuti non c’è stato un giorno, forse nemmeno un’ora, in cui non si siano dedicati a coltivare un erotismo coinvolgente. La morte di Marcelo la lascia completamente impotente: lei si rifiuta di accettare la sua assenza ed elabora un piano per riportarlo in vita. L’idea prende la forma di un rituale mistico e profano che le permetterà di continuare a vivere con lui. Deve attrarre amanti successivi, uomini e donne, che al culmine del rapporto le permettono d’incontrare nuovamente il marito, di parlargli almeno, in cima a una scala. Ognuno di loro funziona come un medium. Sette di queste esperienze sono descritte in modo molto dettagliato, ma s’intuisce che ce ne sono state molte di più. La trama assume la forma di un diario di viaggio, sempre con il Mediterraneo sullo sfondo. Prima sulle coste spagnole, poi anche su quelle francesi e italiane. L’intera storia resta incontaminata dalla prosa della vita e non entrano in gioco le preoccupazioni comuni della gente, nulla che possa distrarre dall’impetuosa frenesia della passione e del sesso.
Santos Sanz Villanueva, El Español

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Questo articolo è uscito sul numero 1532 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati