Bijie, Cina - Luo Dafu, VCG/Getty
Bijie, Cina (Luo Dafu, VCG/Getty)

Gli eventi climatici estremi stanno creando molti problemi alle coltivazioni di peperoncino, riducendo drasticamente i raccolti e quindi facendo salire i prezzi. Ma una delle conseguenze più preoccupanti, scrive Bloomberg, è che ormai i peperoncini sono decisamente meno piccanti. Gli scienziati sostengono che si tratta di un processo cominciato anni fa e riguarda anche altre piante: le varietà di caffè, per esempio, tendono a essere più amare, mentre le noci di cocco sono meno dure a causa delle piogge irregolari. L’aumento delle temperature, inoltre, incide sulla qualità e sulla quantità del cavolo rapa, uno degli ingredienti chiave del kimchi, il piatto nazionale coreano. Il peperoncino è coltivato da piccole e grandi aziende in molte zone del pianeta, dal Messico all’India passando per i colossi della California. Il giro d’affari stimato è di nove miliardi di dollari all’anno, secondo la Fao. Il 70 per cento dell’offerta globale arriva dall’Asia. Il paese che ne produce di più nel mondo è la Cina, dove l’ultima estate, caratterizzata da tifoni e inondazioni, ha rovinato i raccolti, al punto che a ottobre il prezzo ha raggiunto il picco massimo degli ultimi due anni. Ora i ricercatori stanno cercando di creare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie, ma che conservino il sapore tradizionale. Nell’attesa tutti i cuochi dovranno adattarsi alla realtà attuale: lo chef singaporeano Daniel Sia, per esempio, ora usa il 20 per cento di peperoncino in più. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati