Dalla parte dei palestinesi
◆ I due articoli della copertina dedicata alla Palestina ( Internazionale 1592), anche se uniti da un unico argomento, mi sono apparsi molto diversi per stile e contenuto. Ho letto nel primo di Angela Davis un lungo manifesto militante, quasi autocelebrativo, che cita personaggi, vicende e riferimenti tutti interni all’ambiente dell’“intellighenzia” radicale statunitense, universitaria e metropolitana, sicuramente combattiva ma che non ha impedito la deriva sovranista americana e che anzi, con il proprio agnosticismo se non l’aperta ostilità verso i democrats ha innegabilmente contribuito a consegnare il paese nelle mani di Trump: e questa a me non pare una buona notizia per la causa palestinese. Ben altra caratura il secondo articolo. Non scopriamo certo ora, noi lettori di Internazionale, le qualità di Amira Hass, come scrittrice, grande conoscitrice del conflitto israelo-palestinese e appassionata attivista. Ma in questo suo scritto c’è di più: insieme alla profondità di analisi, alla lucida denuncia della tragica simmetria tra la criminalità genocidaria del governo israeliano e il militarismo cinico e fondamentalista di Hamas, alla complessità e alle contraddizioni dello scenario mediorientale, emerge tutta la sua umanità ferita dal senso di sconfitta di chi testardamente persegue la speranza di una convivenza non violenta. E onora la sua storica azione di solidarietà per lei né scontata né facile, nella sua posizione di cittadina israeliana, lei sì, da sempre dalla parte dei palestinesi.
Giorgio Massimetti
Meditare con cautela
◆ Ho letto l’articolo sugli effetti collaterali della meditazione (Internazionale 1593) e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutta la comunità scientifica che si occupa di questo argomento. Mi spaventa la leggerezza con cui pratiche millenarie vengano vendute come elisir per una vita migliore. Il pericolo è la mercificazione della pratica meditativa, offerta come scalpello erosivo del sistema frenetico presente, senza però un quadro valoriale in cui inserirsi. Non si può demolire un pavimento senza essersi assicurati un altro sostegno. Gli effetti collaterali, come dice Ulrich Ott, sono minori quando la pratica è parte integrante del contesto culturale. La meditazione richiede spazio, pazienza, costanza e confronto.
Marta Bonaventura
Errata corrige
◆ Su Internazionale 1593, a pagina 111, la foto del mammut è riferita alla notizia di paleontologia.
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Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati