L’ultimo album del musicista britannico scuote nel migliore dei modi possibili. Non è tanto una questione di ascoltarlo ma di entrarci dentro, con un lento movimento che porta in una stanza dove le chitarre shoegaze risplendono e si scontrano con il riverbero industrial e i fantasmi di nottate ansimanti. È musica per quando la festa è finita, le strade sono tranquille ma si torna a casa con i bassi che vibrano ancora nelle ossa. Rapture in blue aleggia tra il club e le nuvole, mentre la cantante di Los Angeles Cecile Believe respira attraverso la foschia su un ritmo senza riposo; è una sensazione di euforia rallentata. Greasy off the racing line invece è più incendiaria: siamo in un motore, tra fumo e calore e la voce di Alison Mosshart dei Kills s’insinua di soppiatto per guidarci in un viaggio notturno su un’auto con i fari rotti. Tremor lascia un sapore in bocca che fa venire voglia di averne ancora; è un disco che mette insieme elementi apparentemente lontani. E più ci addentriamo nell’ascolto, più si rivela con nuove trame e variazioni interessanti.
Maria Luísa Richter, Northern Transmissions
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Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati