Nel film La morte corre sul fiume di Charles Laughton, il predicatore serial killer interpretato da Robert Mitchum – quello con i tatuaggi “love” e “hate” sulle mani – passa metà della pellicola a dare la caccia a due bambini che continuano a sfuggirgli. I piccoli, come si dice nel film, sopportano e resistono. Viene presentata come una cosa benigna, una qualità pura: ma quand’è che la sopportazione diventa passività? Il nuovo disco dei Bachi da Pietra, in uscita a novembre, s’intitola Accetta & continua, un’esortazione che fa parte delle nostre banali interazioni quotidiane con le macchine e i social network.

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Tenendo conto che il primo singolo del disco, uscito l’8 settembre, è Mussolini, non è difficile comprendere dove vuole andare a parare Giovanni Succi quando mette in discussione la nostra tendenza ad accettare e continuare con la “finzione eterna”. Del resto l’inseguimento del fascismo, perse la retorica e la carica cinematica degli inizi messe bene in evidenza da Succi, che qualifica Mussolini come grande master dei social network dell’epoca, somiglia proprio a quello portato avanti da Robert Mitchum nel film del 1955: un assedio che ormai fa quasi parte del paesaggio, un fischio notturno fuori dalla finestra che alla fine s’impasta con tutti i rumori di fondo e diventa quasi un allarme come un altro. Il singolo dei Bachi da Pietra serve a disinnescare proprio questa confusione. Accetta & continua sarà l’ultimo vinile stampato da Garrincha Dischi, attiva dal 2008, dopo la morte del fondatore Matteo Romagnoli qualche mese fa. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1529 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati