Le mie gemelle di quattro anni sono alle prese con la prima lettera a Babbo Natale e io mi sento a disagio. Incoraggiandole a crederci gli sto raccontando una bugia, mentre gli ripeto che la mamma dice sempre la verità. Vorrei dirgli che è una storia, ma ho paura di rovinare la magia.–Nausicaa

La magia, la fantasia, la capacità d’immaginare una realtà più bella di quella circostante sono qualità preziose, che possono essere coltivate davvero solo durante l’infanzia. Su Internazionale Kids curo una rubrica in cui si risponde alle domande dei giovani lettori e lettrici.

Qualche mese fa Jonathan, otto anni, ha risposto così a un bambino che veniva accusato dalla sorella di essere un credulone: “Le fate, i troll e tutte quelle cose lì nessuno può dire con sicurezza che sono inventate. Certo, nessuno li ha mai visti ma ci sono tantissime cose che esistono anche se non si vedono. E per cercarle non si può fare nulla: Babbo Natale, per esempio, se tu stai fisso in un posto per aspettarlo, lui se ne va da un’altra parte. Però esiste anche se non lo vedi. Sui draghi in particolare ci sono stati perfino degli avvistamenti: pensa ai draghi di Komodo, che si possono avvistare anche su Google. Anche i troll potrebbero essere veri: molte volte gli americani trovavano delle impronte giganti nei boschi e quello è un indizio. Le fate invece esistono sicuramente: c’è la fatina dei denti. Gli unicorni sono più difficili: in effetti non è stato ancora trovato un cavallo con il corno. Ma non smettere di crederci, perché magari un giorno lo troveranno”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati