Con mio marito abbiamo cercato di avere figli, provando tutte le strade: inseminazione (non ha funzionato), dono di embrioni (all’estero perché in Italia non era possibile) e alla fine l’adozione (nazionale, perché non volevamo sradicare una persona). Dopo tre anni, alla scadenza della richiesta, il tribunale ci ha chiesto se volevamo rinnovarla. A quel punto io avevo 45 anni e mio marito 50 e abbiamo scelto di chiudere la pratica, con il cuore infranto. Come si chiamano i genitori senza figli?–Ninna

Sarebbe facile per me, da padre di tre figli che ha smosso mari e monti per averli, dirvi che si può essere felici anche senza avere figli. Di sicuro si può e, per tutte le persone - soprattutto le donne - che non vogliono bambini, è una conquista importante. Ma quando si desidera tanto diventare genitori, allora non avere figli può essere un grande dolore, che, come dici tu, ti spezza il cuore. Non ho delle parole per consolarvi, spero che sarà la vita che va avanti a farlo, ma nel frattempo posso dirti una cosa: non credo che essere genitori sia un’identità. Le persone che hanno figli restano comunque le persone che sono, con i loro valori, le loro debolezze, i loro pregi e i loro difetti. Ci sono genitori che sono persone eccezionali e altri che sono deplorevoli, perché il fatto di mettere al mondo qualcuno o di adottarlo non ti rende automaticamente diverso da chi invece non l’ha fatto. Voi due sareste rimasti voi due anche con un bambino. La sfida sarà essere aperti ad altre esperienze o relazioni che possano rendere la vostra vita più ricca.
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Questo articolo è uscito sul numero 1556 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati