Dopo un esordio complicato, Amadeus sta trovando un po’ di sollievo sulla Nove grazie alla Corrida, antica invenzione che Corrado portò in radio e poi in tv alla fine degli anni sessanta. Un format che potremmo considerare la madre di tutti i talent, con una particolarità: meno talento hai, meglio è. Negli anni abbiamo visto imitatori (tra cui il giovane Gigi Sabani), suonatori di ascelle, ballerini con ferri da stiro e ventriloqui senza pupazzo. Ricordo un mimo surrealista che si cimentò nella “banana che si ribella alla sbucciatura” e mi lasciò incerto se ridere o gridare al genio. Nel 2018, nell’edizione condotta da Carlo Conti, comparve un tal Salvatore Nicotra. Si esibì in una versione catastrofica di In alto mare di Loredana Bertè. Tra versi gutturali e stonature degne di un transistor impazzito, a semaforo verde il pubblico lo inondò di fischi e tric e trac. Qualche giorno fa Nicotra è stato arrestato con l’accusa di far parte del gruppo neonazista Werwolf Division, banda di camerati col pallino del golpe, e sospettato di tramare un attentato contro Giorgia Meloni, considerata “non sufficientemente fascista”. Insieme a lui figura anche un tenore passato dalle idee anarchiche al suprematismo più spinto. A tradire questa X Mas da cabaret, un fitto scambio di messaggi social, con slogan e tattiche militari. Perché il talento del dilettante allo sbaraglio non lo perdi, ma con il tempo lo consolidi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati