Autori e autrici vari
Omenana
Nero, 203 pagine, 20 euro

Fantascienza e cappa e spada sono tendenzialmente considerati prodotti della letteratura occidentale. La sfida a quest’idea arriva da un’antologia di narrativa che raccoglie i sedici migliori racconti pubblicati sulla rivista che gli dà il titolo, nata in Nigeria da un’idea del giornalista Mazi Nwonwu e della scrittrice Chinelo Onwualu. “Omenana”, scrive l’autrice della prefazione Djarah Kan, “è una parola igbo che sta a indicare sia quel che resta di questa specifica cultura tradizionale scampata all’ecatombe culturale perpetrata dalla penetrazione cristiana nel continente africano, sia la divinità, o meglio il divino, e le sue emanazioni magiche, soprannaturali e sacre”. Qualcosa di molto affine emerge dal romanzo Le pietre degli avi (Feltrinelli) della scrittrice britannica di origine sierraleonese Aminatta Forna, quando scrive che i monoteismi hanno bandito molte divinità pagane, sradicando il magico e il soprannaturale dalle storie del continente africano. Anche se le firme di questi racconti attingono in varia misura da una vasta tradizione di leggende e miti, non producono una narrazione folcloristica, ma a tratti ironica, futuristica, sempre innovativa e critica, a riprova del fatto che la validità di un genere non è dettata dalla geografia o dalla lingua. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati