Americhe

Poche sanzioni per la polizia

“Nonostante l’alto numero di persone morte e ferite durante le proteste scoppiate negli ultimi cinque anni, solo quattordici agenti di polizia sono stati sanzionati per l’uso eccessivo della forza”, scrive il sito indipendente peruviano OjoPúblico. Dal 2018 al 2022 sono morte quindici persone a causa della repressione del dissenso e più di duecento sono rimaste ferite. Questi dati non tengono conto dei 49 manifestanti morti durante le proteste esplose soprattutto nel sud del paese a dicembre, dopo il tentativo di golpe e la destituzione del presidente di sinistra Pedro Castillo e l’insediamento al suo posto di Dina Boluarte.

La candidata esclusa

María Corina Machado (Andrea Hernandez Briceno, Bloomberg/Getty)

“Le autorità venezuelane hanno vietato alla candidata dell’opposizione María Corina Machado (nella foto) di candidarsi per i prossimi quindici anni”, scrive Bbc mundo. Machado era in testa ai sondaggi per le primarie di ottobre, quando l’opposizione sceglierà lo sfidante del leader socialista Nicolás Maduro alle presidenziali del 2024.

Una sparatoria dopo l’altra

La sera del 3 luglio un uomo ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico e una pistola a Filadelfia, in Pennsylvania, uccidendo cinque persone e ferendo due bambini. “È stato arrestato un sospettato”, scrive il Philadelphia Inquirer. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, non aveva legami con le vittime e ha agito senza un movente. Poche ore dopo tre persone sono morte in una sparatoria a Fort Worth, in Texas. Il 2 luglio altre due erano state uccise e 28 ferite in un attacco armato a Baltimora, nel Maryland. Dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti ci sono stati 345 mass shootings , cioè sparatorie con almeno quattro vittime, tra feriti e morti. Nel 2022 erano stati 646. Le sparatorie e gli omicidi di questo tipo di solito aumentano durante l’estate, quando le persone tendono a stare di più all’aperto.

Bolsonaro ineleggibile

Ueslei Marcelino, Reuters/Contrasto

Il 30 giugno la corte suprema elettorale del Brasile ha dichiarato l’ex presidente Jair Bolsonaro (nella foto) colpevole di aver diffuso notizie false sul malfunzionamento delle schede elettorali elettroniche in occasione delle elezioni presidenziali del 2022. Il leader di estrema destra sarà ineleggibile per i prossimi otto anni e non potrà candidarsi neanche alle presidenziali del 2026, se la sentenza sarà confermata. Secondo il giornalista Bruno Boghossian, che scrive sulla Folha de S.Paulo, durante il suo governo “Bolsonaro ha causato solo devastazione, indebolendo la democrazia e distruggendo tutte le politiche pubbliche. Ora sta pagando il conto. Dopo la sconfitta alle elezioni di ottobre, vinte da Lula, e il fallimento del golpe dell’8 gennaio, è arrivata la decisione della corte che blocca il suo ritorno al potere almeno fino al 2030”. ◆

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1519 - 7 luglio 2023
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