Americhe

Gli insulti di Milei

In un’intervista rilasciata alla Cnn il 27 marzo il presidente ultraliberista argentino Javier Milei ha definito il leader colombiano Gustavo Petro “un assassino terrorista” e il messicano Andrés Manuel López Obrador “un ignorante”, scrive El Tiempo. Come reazione a queste dichiarazioni, la Colombia ha ordinato l’espulsione di alcuni diplomatici argentini presenti a Bogotá. Sul social network X Milei ha detto di aver risposto agli insulti di Petro e López Obrador, che lo avevano rispettivamente paragonato a Hitler e definito un “fascista ultraconservatore” .

Lo scandalo dei Rolex

Sebastian Castaneda, Bloomberg/Getty

“Sei ministri del governo di Dina Boluarte (nella foto) si sono dimessi il 1 aprile dopo l’apertura di un’inchiesta sulla presidente peruviana per arricchimento illecito”, scrive l’Afp. Il 30 marzo la polizia aveva perquisito l’abitazione e l’ufficio di Boluarte, accusata dalla procura di possedere vari orologi di lusso, tra cui alcuni Rolex, per il valore di migliaia di dollari e di averlo omesso nella sua dichiarazione dei redditi.

Mai stati tanti

La popolazione canadese ha raggiunto i 41 milioni di abitanti, il numero più alto della storia. “Il paese ha aggiunto 1,27 milioni di residenti nel 2023, il tasso di crescita più rapido degli ultimi 66 anni”, scrive Semafor. Il dato si spiega con la crescita dei visti temporanei per stranieri. “Ottawa sta cercando di attirare immigrati qualificati per far crescere la forza lavoro e l’economia”. La politica funziona, ma ha un prezzo: “L’inflazione nel settore degli affitti ha raggiunto il 10 per cento su base annua a gennaio, mentre il paese fatica a costruire nuove case”. Negli ultimi mesi il governo di Justin Trudeau, di centrosinistra, ha cercato di contrastare questa dinamica adottando misure per limitare i permessi d’ingresso rilasciati ogni anno dal Canada a studenti stranieri e residenti non permanenti.

Coinvolgimento russo

L’ambasciata statunitense. L’Avana, 18 marzo 2024 (Yamil Lage, Afp/Getty)

Un’inchiesta giornalistica condotta per più di un anno dal giornale indipendente russo The Insider (la cui redazione è in esilio), dal settimanale tedesco Der Spiegel e dall’emittente tv statunitense Cbs e pubblicata il 1 aprile ha stabilito che la misteriosa sindrome dell’Avana potrebbe essere collegata a un’unità dell’intelligence russa. Il disturbo, che si manifesta con mal di testa, insonnia, nausea, vertigini e problemi alla vista, era comparso per la prima volta nel 2016 tra il personale dell’ambasciata statunitense all’Avana, a Cuba, e poi in altre sedi. In alcuni casi aveva colpito i familiari dei diplomatici. Secondo l’inchiesta, alcuni elementi suggeriscono che questi disturbi potrebbero essere stati causati dall’uso di armi a energia diretta maneggiate da persone dell’unità 29155 del Gru, il servizio d’intelligence militare russo. Il Cremlino ha negato ogni coinvolgimento e ha parlato di accuse senza fondamento. ◆

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1557 - 5 aprile 2024
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