08 maggio 2017 13:00

Pheew!
Tageszeitung, Germania
“La netta vittoria di Emmanuel Macron è un enorme sollievo per la Francia e per tutta l’Europa, e allontana la minaccia della catastrofe che ne sarebbe uscita se fosse stata eletta un’aggressiva e demagogica populista”, scrive il quotidiano di sinistra, per il quale “la fiducia e la speranza hanno trionfato sul pessimismo. È un segno incoraggiante per la democrazia. Una vittoria del Front national in Francia avrebbe agito come un faro per l’estrema destra in diversi paesi del continente e avrebbe dato un colpo fatale all’Ue”.

Bella mossa
Libération
“Nella battaglia finale, la repubblica vince. Sconvolta, incrinata, scossa da un partito dell’intolleranza che ha raccolto fino al 42 per cento dei voti durante la campagna elettorale, la Francia ha appena detto agli xenofobi – anche se restano forti, minacciosi e attivi – che non vuole saperne di loro. In definitiva, una certa idea di libertà ha resistito.”, afferma il direttore del giornale Laurent Joffrin, che aggiunge: “Si è dimostrato, attraverso questo voto, che si può resistere all’ascesa nazionalpopulista. Esito paradossale di una campagna elettorale senza precedenti: questo paese che viene descritto sempre più vecchio, nostalgico, isolato, amaro, ha portato al potere un uomo di 39 anni senza un passato politico, amante dell’Europa e affascinato dai grandi orizzonti”.

Libération, 8 maggio 2017.

La Francia sconfigge il radicalismo
El País, Spagna
L’editoriale non firmato del quotidiano esordisce affermando che “Emmanuel Macron ha ottenuto una vittoria più autorevole del previsto alle presidenziali francesi. Il suo percorso fulminante verso l’Eliseo è un risultato inedito che sarà analizzato dagli storici”. Il giornale mette tuttavia in guardia il nuovo presidente: “Le sfide che attendono Macron sono enormi. Il suo compito più importante consisterà nel riscattare i suoi concittadini dal malessere che li attanaglia. Deve dimostrare che il suo progetto riformista è quello giusto per dinamizzare l’economia nazionale e liberarla dalla stagnazione che l’ha fatta piegare di fronte alla potente macchina industriale tedesca lasciandola alla mercé degli slogan demagogici degli estremisti”.

Presidente Macron
Gazeta Wyborcza, Polonia
“La vittoria di Emmanuel Macron in Francia dimostra che è possibile una rivolta democratica contro una democrazia che ha fallito. È una buona notizia per l’Europa, che affronta un’ondata nazionalista e populista”, scrive Marek Beylin. L’editorialista sottolinea come “dopo la Brexit, la vittoria di Trump negli Stati Uniti, Orbán in Ungheria e Kaczyński in Polonia, e la crescente ondata di gruppi simili nell’Unione europea, sembrava impossibile fermare l’arretramento della democrazia e di un’Europa unita e pacifica. L’estrema destra europea in particolare ha alleati potenti – i presidenti russo e statunitense. Nella più importante guerra del ventunesimo secolo sul continente europeo la democrazia francese ha dato prova di un’inattesa vitalità. La scelta dei francesi non assegna ancora a Macron la vittoria in questa guerra europea. È appena l’inizio dell’inizio, ma è già possibile sperare”.

Tageszeitung, 8 maggio 2017.

Macron vince le presidenziali francesi – ma il paese rimane diviso
The Guardian, Regno Unito
“Come qualcuno che è scampato a un infarto, l’Europa può brindare alla vittoria di Emmanuel Macron. Ma il bicchiere è meno che mezzo pieno, e se l’Europa non cambia rotta avrà solo rinviato la resa dei conti”, sostiene Timothy Garton Ash. Il politologo britannico prevede che “il prossimo presidente francese sarà un prodotto brillante dell’élite di quel paese, con una comprensione chiara dei profondi problemi strutturali della Francia, alcune buone idee su come affrontarli, una squadra forte e un impegno profondo a favore dell’Unione europea. Dopo le elezioni tedesche del prossimo autunno da cui probabilmente uscirà un governo di centro, forse la Germania e la Francia porteranno avanti una riforma dell’Unione per consolidarla. Gustatevi questo champagne finché potete, perché il bicchiere è già vuoto. Ora arriva il caffè triplo della realtà. […] È solo una pausa. Tutto è ancora da fare. E l’Europa è rimasta a bere nel saloon dell’ultima occasione”.

Politiken, 8 maggio 2017.

Emmanuel Macron batte Marine Le Pen. I leader europei sono sollevati
Politiken, Danimarca
“Il voto con il quale un’ampia maggioranza dei francesi ha scelto Emmanuel Macron come prossimo presidente della Francia è stato un sì all’apertura, un sì all’Europa e un rifiuto chiaro del nazionalismo e della xenofobia. In questo senso, è stata una scelta fondamentale”, si legge nell’editoriale non firmato del quotidiano danese: “Una più che necessaria boccata d’aria e di speranza, dopo che i populismi e l’autarchia avevano celebrato massicci trionfi nel 2016 con il referendum sull’Ue nel Regno Unito e le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La vittoria di Macron è la vittoria sulla visione a corto raggio. Ma il germe del nazionalismo continua a diffondersi ampiamente nel cuore dell’Unione. Non è mortale, ma è pericoloso”.

Generazione Macron
Le Temps, Svizzera
Per il direttore del giornale Stéphane Benoit-Godet, “Emmanuel Macron alla fine è riuscito a vincere una scommessa che sembrava insensata. Partito dal nulla un anno fa, l’ex ministro si è fatto beffa delle classiche divisioni tra partiti e oggi si ritrova presidente. È la fantastica vittoria di un uomo su un sistema. La politica francese soffre da decenni di mali profondi e uno dei più evidenti era legato finora alla sua incapacità di rinnovare il suo personale politico. Emmanuel Macron ha fermato questo meccanismo, anche se non aveva nessuna possibilità quando ha lanciato il suo movimento un anno fa. Nell’autunno scorso ancora tutti lo davano perdente. Alla fine è possibile che sia il più idoneo a compiere una missione considerata impossibile: modernizzare la Francia”.

In collaborazione con VoxEurop.

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