25 febbraio 2020 15:08

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa, il 24 febbraio, ha parlato di una “possibile pandemia” del nuovo coronavirus, considerando i casi registrati in Italia, in Iran e in Corea del Sud. Tuttavia, ha aggiunto che in Cina, dove sono state contagiate 77mila persone da dicembre, l’epidemia si sta contraendo. Il tasso di letalità (rapporto tra contagiati e morti) nella città cinese di Wuhan, epicentro dell’epidemia, è tra il 2 e il 4 per cento, mentre nel resto della Cina è dello 0,7 (l’influenza stagionale ha di solito una letalità dello 0,14 per cento). Non è ancora noto il numero medio di contagi che ogni persona infetta può causare, ma al momento sembra elevato, e comunque superiore a quello di una normale influenza. Anche se nell’80 per cento dei casi di Covid-19 i sintomi sono lievi o moderati, un’ampia diffusione del virus rischierebbe di provocare un elevato numero di morti. La pagina dell’Oms dedicata al coronavirus (in inglese).

Le aree italiane colpite
Dopo la Cina e la Corea del Sud, l’Italia è il paese più colpito dall’epidemia, con quasi trecento casi in pochi giorni (tutte le informazioni sul nuovo coronavirus sul sito del ministero della salute). Per far fronte alla situazione, il governo italiano ha approvato un decreto il 23 febbraio e ha imposto severe misure d’isolamento nelle aree del nord del paese in cui sono stati registrati più casi, la maggior parte in Lombardia e in Veneto. I focolai più estesi si trovano nel lodigiano e in provincia di Padova. Circa 50mila persone sono interessate da queste misure che prevedono blocchi stradali in entrata e in uscita e multe per chi viola le regole. Alcuni paesi europei stanno considerando delle restrizioni di viaggio alle persone che arrivano dall’Italia, ma per ora le autorità europee hanno assicurato che sarà mantenuto il sistema Schengen.

La Commissione europea manderà in Italia degli esperti insieme all’Organizzazione mondiale della sanità e ha annunciato 232 milioni di euro di finanziamenti per far fronte all’epidemia. Il ministero dell’istruzione (Miur) ha deciso di sospendere a partire da domenica 23 febbraio 2020 le uscite didattiche e i viaggi di istruzione, sia per le mete in Italia sia per quelle all’estero; il ministero della cultura (Mibact) ha sospeso per domenica 1 marzo l’ingresso gratuito nei musei, parchi archeologici e altri luoghi culturali dello stato previsto ogni prima domenica del mese. Trenitalia e Italo hanno stabilito dei rimborsi per chi è stato costretto ad annullare viaggi in treno e il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri ha firmato un decreto ministeriale per la sospensione del pagamento dei tributi e delle ritenute fiscali per cittadini e imprese della cosiddetta zona rossa.

Le misure prese dalle regioni
Oltre al decreto legge del 23 febbraio, per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza di sei mesi, ma le diverse regioni italiane hanno preso autonomamente ulteriori precauzioni, attraverso delle ordinanze.

Il Veneto con un’ordinanza ha chiuso scuole, università e chiese e ha annullato tutte le manifestazioni pubbliche come fiere, sagre, gare sportive. È stato annullato il carnevale di Venezia, nella città sono stati disinfestati vaporetti e autobus, è stato chiuso il teatro La Fenice, il patriarca di Venezia ha annullato tutte le funzioni religiose fino al 1 marzo. Il paese di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, è stato isolato. Il sito della regione Veneto.

La Lombardia ha predisposto un’ordinanza che prevede la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, se svolte in luoghi chiusi aperti al pubblico; sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani a esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza; sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. A Milano i bar dovranno chiudere tra le 18 di sera e le 6 di mattina e sono stati chiusi il duomo, la pinacoteca di Brera e la Scala. Nelle aree del lodigiano, considerate focolaio del virus, c’è divieto di allontanamento e di ingresso: le zone saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Il sito della regione Lombardia.

In Piemonte le scuole di ogni ordine e grado restano chiuse una settimana, a Ivrea sono stati sospesi i festeggiamenti per il carnevale, a Torino sono state annullate tutte le funzioni religiose, a Vercelli i funerali e i matrimoni avverranno a porte chiuse, i tribunali del Piemonte e della Valle d’Aosta resteranno aperti e funzionanti, ma nel caso di procedimenti che riguardino persone provenienti da zone della Lombardia e del Veneto considerate focolai del coronavirus ci sarà un rinvio di almeno due mesi. Il sito della regione Piemonte.

Il Trentino Alto Adige ha chiuso le scuole fino al 1 marzo e ha sospeso tutti i festeggiamenti per il carnevale.

Il Friuli Venezia Giulia ha sospeso le attività e le lezioni nelle università, ha chiuso le scuole per una settimana, sospeso le gite scolastiche e tutte le manifestazioni sportive e culturali, chiuso le biblioteche e le sale studio, a Trieste sono stati chiusi alcuni musei come il Museo storico e il Parco del castello di Miramare e il Salone degli incanti, le attività del Teatro stabile e del Circolo della stampa. Chiuso l’intero complesso della Basilica di Aquileia, in provincia di Udine. Sospese anche le messe e le funzioni religiose a Pordenone e Trieste. Il sito della regione Friuli Venezia Giulia.

L’Emilia-Romagna con un’ordinanza ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado per una settimana fino al 1 marzo, ha sospeso manifestazioni ed eventi e ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, dalle gite scolastiche ai concorsi e ha disposto la chiusura dei musei. Le udienze sono state sospese nei tribunali di Piacenza e Rimini, le messe sono state sospese a Piacenza, Modena e Bologna. A Piacenza con un’ordinanza è stata decisa la chiusura di tutti i bar e i pub, dalle 18 alle 6 fino al 1 marzo. Il sito della regione Emilia-Romagna.

La Liguria ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, ha disposto che le funzioni religiose e le manifestazioni sportive si svolgano a porte chiuse.

Nel Lazio l’università Campus biomedico di Roma ha rinviato la prova di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia previsto per il 25 febbraio: sono iscritti al test oltre 2.800 candidati.

In Campania è stato annullato il carnevale di Benevento, in Toscana c’è l’obbligo per i viaggiatori di segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche dalle zone italiane in cui sono registrati più casi attraverso un numero verde, nelle Marche è stato attivato un numero verde ed è stata disposta la chiusura delle scuole a Urbino dal 25 al 27 febbraio.

I numeri da chiamare
Dal 27 gennaio il ministero della salute ha attivato il numero 1500, operativo sette giorni su sette dalle 8 alle 20. In caso di sintomi seri si consiglia in ogni caso di chiamare il 118. La regione Lombardia ha attivato il numero verde 800 894545, contattabile da chi risiede nelle aree più colpite “nel caso in cui accusino sintomi influenzali o per ricevere delucidazioni in merito a dubbi e necessità legate all’emergenza coronavirus”. Il Veneto ha attivato il numero verde 800 462340, il Piemonte 800 333 444, il Friuli Venezia Giulia 800 500 300, la Toscana 800556060, le Marche 800936677.

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