Stati Uniti
Il 13 luglio il sindacato degli attori di Hollywood (Sag-Aftra) ha annunciato che circa 160mila attori e attrici sono entrati in sciopero in seguito al mancato accordo con le grandi aziende di produzione cinematografica sulla rinegoziazione del contratto collettivo di lavoro. Gli attori chiedono anche garanzie sull’uso di software che ricostruiscono il loro volto, la loro voce e i loro movimenti. Lo sciopero degli attori si aggiunge a quello degli sceneggiatori.

Thailandia
Il parlamento ha respinto il 13 luglio la candidatura a primo ministro di Pita Limjaroenrat, vincitore delle elezioni legislative del 14 maggio con il partito riformista Move forward. È stato decisivo il voto contrario o l’astensione dei senatori nominati dall’esercito. Il 19 luglio è prevista una nuova votazione per designare il nuovo capo del governo. Pita ha fatto sapere che cercherà di convincere deputati e senatori a sostenere la sua candidatura.

Armenia-Azerbaigian
Il 14 luglio migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Stepanakert, nella regione separatista del Nagorno Karabakh, per chiedere la riapertura del corridoio di Laçın, che collega il territorio all’Armenia, chiuso nei giorni scorsi dall’esercito azero. Secondo il governo armeno, la chiusura del corridoio causerà una grave crisi umanitaria.

Russia
La duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato il 14 luglio una legge che vieta le transizioni di genere e impedisce alle persone transgender di adottare bambini. Le operazioni chirurgiche, i trattamenti ormonali e le modifiche dello stato civile erano diventati accessibili nel paese dopo la fine dell’Unione Sovietica.

Ghana-Burkina Faso
Il 13 luglio l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto al Ghana di sospendere le espulsioni dei profughi burkinabé in fuga dalle violenze jihadiste nel loro paese. Poche ore prima più di cinquecento burkinabé espulsi dal Ghana erano arrivati nel sud del Burkina Faso.

Repubblica Democratica del Congo
Il politico d’opposizione Chérubin Okende, ex ministro dei trasporti, è stato trovato morto il 13 luglio nella capitale Kinshasa con il corpo crivellato da colpi di arma da fuoco. Okende faceva parte di una formazione d’opposizione guidata dal candidato alle presidenziali Moïse Katumbi. Firmin Mvonde, procuratore generale presso la corte di cassazione, ha detto che la polizia ha effettuato un primo arresto.

Salute
Il 13 luglio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha stabilito che l’aspartame, un edulcorante artificiale, è “forse cancerogeno per gli esseri umani”, senza però modificare la soglia giornaliera considerata sicura. Francesco Branca, direttore del dipartimento nutrizione dell’Oms, ha affermato che “non raccomandiamo alle aziende di ritirare i loro prodotti e neanche ai consumatori di rinunciare completamente al consumo della sostanza”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it