02 febbraio 2024 15:05

Le scie di condensazione lasciate nel cielo dagli aerei non sono parte di progetti segreti per spargere pericolose sostanze chimiche, come sostengono alcune teorie del complotto, ma questo non significa che siano innocue: hanno infatti l’effetto di intrappolare la radiazione solare nell’atmosfera, contribuendo al cambiamento climatico.

Secondo alcune stime il riscaldamento prodotto in questo modo equivale al 50 per cento di quello dovuto alle emissioni di anidride carbonica dei trasporti aerei.

Eliminare le scie quindi ridurrebbe in modo significativo l’impatto dell’aviazione sul clima, ed esiste un modo piuttosto semplice per farlo: è sufficiente modificare l’altitudine di volo degli aerei in modo da evitare le condizioni atmosferiche che favoriscono la condensazione del vapore e degli altri gas di scarico.

Secondo un recente studio questa soluzione sarebbe praticabile senza grossi problemi: analizzando i dati di sei milioni di voli, gli autori hanno concluso che in metà dei casi per evitare la formazione delle scie sarebbe bastato cambiare altitudine di meno di seicento metri.

Questa variazione non avrebbe conseguenze per il traffico aereo, e gli effetti dell’aumento delle emissioni dovuto al maggior consumo di carburante sarebbero minimi rispetto ai benefici.

Le compagnie aeree stanno già cominciando a esplorare questa possibilità, scrive New Scientist: l’anno scorso la America Airlines ha effettuato settanta voli di prova, e a gennaio la Etihad ha annunciato che comincerà a usare i dati meteorologici dell’azienda britannica Satavia per minimizzare la formazione delle scie.

Questo testo è tratto dalla newsletter Pianeta.

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