05 novembre 2021 16:50
  • “Siamo ancora una volta nell’epicentro della pandemia”, ha affermato il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa Hans Kluge durante una conferenza stampa il 4 novembre. “Se si conferma questa tendenza, potremmo registrare un altro mezzo milione di morti causati dal covid-19 nella regione entro febbraio”, ha detto Kluge presentando i dati che parlano di un tasso di trasmissione “molto preoccupante” in Europa, regione che finora ha registrato più di 1,4 milioni di morti. Per l’Oms, l’aumento dei casi può essere spiegato dalla combinazione di una copertura vaccinale insufficiente (nonostante la disponibilità di vaccini) e dell’allentamento delle misure restrittive. Secondo l’agenzia sanitaria, i ricoveri legati al covid-19 “sono più che raddoppiati in una settimana”. Il numero di nuovi casi giornalieri è in aumento da quasi sei settimane consecutive in Europa e il numero di nuovi decessi al giorno è in crescita da poco più di sette settimane consecutive, con circa 250mila casi e 3.600 decessi al giorno, secondo i dati ufficiali per paese elaborati dall’Afp. L’Oms ha raccomandato un uso massiccio e continuo delle mascherine. “Proiezioni affidabili mostrano che se raggiungiamo un tasso di uso delle mascherine del 95 per cento in Europa e in Asia centrale, potremmo salvare fino a 188mila vite su mezzo milione di vite che stiamo per perdere entro il febbraio del 2022”, ha osservato Kluge.
  • Secondo Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), “ci troviamo già nella quarta ondata della pandemia”.
  • In Germania il 5 novembre è stato registrato un secondo picco consecutivo di nuovi casi giornalieri, 37.120, con 154 morti, ha reso noto il centro di controllo delle malattie dell’istituto Robert Koch, sottolineando che le persone non vaccinate ora affrontano un rischio “molto alto” di infezione. Il numero di nuovi casi è il più alto dal 18 dicembre 2020. “Per le persone completamente vaccinate, la minaccia è considerata moderata, ma comunque in aumento considerando i crescenti dati sull’infezione”. Il ministro della salute Spahn ha chiesto un incremento delle vaccinazioni di richiamo, controlli più stretti sullo stato vaccinale e sui risultati dei tamponi e test obbligatori al livello nazionale del personale e dei visitatori delle case di cura. I dati ufficiali mostrano che circa i due terzi (il 66 per cento) della popolazione tedesca, 83 milioni di abitanti, hanno completato il primo ciclo di vaccinazione, ma ci sono significative differenze tra le regioni, che sono amministrate in modo autonomo e possono applicare o allentare le restrizioni. Dalla Turingia e dalla Sassonia sono arrivati allarmi per l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva.
  • Nell’Europa centrorientale, dove è vaccinato in media meno del 50 per cento della popolazione, Ucraina, Croazia, Slovenia e Slovacchia hanno riportato il numero più alto di sempre di nuovi casi giornalieri, mentre altri paesi hanno registrato il maggior numero di infezioni da mesi.
  • In Lettonia, paese che affronta una delle peggiori ondate di infezioni nell’Ue (1.641 nuovi casi su centomila persone nella settimana terminata il 24 ottobre) ed è appena uscito da un nuovo lockdown, dal 15 novembre le imprese potranno prima sospendere e dopo tre mesi licenziare i lavoratori che rifiutano di vaccinarsi contro il covid-19 o di lavorare a distanza.
  • In Francia il parlamento ha approvato con 118 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto il disegno di legge sulla vigilanza sanitaria che include la proroga al 31 luglio dell’uso del green pass, richiesto dai dodici anni in su per entrare in luoghi pubblici e d’intrattenimento, sui mezzi di trasporto a lunga e media percorrenza e obbligatorio per chi lavora in questi settori. La disposizione era stata contestata dal senato, che voleva il green pass in vigore solo fino al 28 febbraio. La vigilanza sanitaria permette inoltre a presidi e dirigenti scolastici di avere accesso al libretto vaccinale degli alunni, una misura denunciata dalle opposizioni che la considerano una violazione del segreto professionale del personale sanitario.
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  • Nel Regno Unito medici e scienziati raccomandano di seguire le indicazioni di una campagna del governo che esorta ad aprire le finestre ogni dieci minuti quando si incontrano persone al chiuso, anche e soprattutto con l’arrivo dell’inverno, per disperdere il più possibile le particelle del virus nell’aria.
  • Il Regno Unito è il primo paese ad approvare l’uso della pillola antivirale molnupiravir per il trattamento del covid-19. Da metà novembre nel paese arriverà quasi mezzo milione di trattamenti (due pillole due volte al giorno per cinque giorni) con il farmaco prodotto dall’azienda statunitense Merck Sharp and Dohme in collaborazione con la Ridgeback Biotherapeutics. I trattamenti saranno somministrati inizialmente ai pazienti anziani e a quelli con particolari vulnerabilità, nell’ambito di una sperimentazione clinica gestita dal servizio sanitario nazionale tramite la piattaforma Panoramic creata dall’Istituto nazionale di ricerca sanitaria (Nihr) in collaborazione con l’università di Oxford e altri atenei. La Merck ha accettato di vendere a basso costo le pillole nei paesi più poveri. Al momento il molnupiravir è in attesa di autorizzazione all’uso sia negli Stati Uniti sia nell’Unione europea.
  • Anche la Pfizer afferma che la sua pillola antivirale contro il covid-19 (Paxlovid) ha dimostrato un’efficacia dell’89 per cento in persone adulte ad alto rischio di malattia. L’azienda ha dichiarato che “i risultati estremamente positivi hanno fatto interrompere la sperimentazione”. Il Regno Unito ha già ordinato 250mila cicli del nuovo trattamento della Pfizer.
  • Sul possibile commercio in Italia del molnupiravir, il ministro della salute, Roberto Speranza, ha detto che “come per i vaccini gli acquisti condivisi a livello europeo sono la strada giusta”. Speranza ha dichiarato il 5 novembre che presto aumenterà la platea delle persone che potranno ricevere la terza dose di vaccino, abbassando la soglia di età anagrafica. Nel paese l’86,45 per cento della popolazione sopra i 12 anni risulta vaccinata con almeno una dose, ma, ha ricordato il ministro, il virus non è stato debellato, “il numero dei contagi è in salita, insieme al vaccino dobbiamo continuare sulla strada dei comportamenti corretti, continuare a usare le mascherine al chiuso e in situazioni di assembramento all’aperto, mantenere il distanziamento, osservare le norme igieniche, come il lavaggio delle mani”.
  • In una circolare diffusa alle regioni, il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha evidenziato “la necessità di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, anche senza prenotazione”, ipotizzando un “allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni” nei prossimi mesi. Il 4 novembre in Italia sono stati registrati 5.905 nuovi casi di coronavirus e 59 decessi a fronte di 514.629 tamponi. Il tasso di positività era all’1,1 per cento.
  • L’Aifa ha dato il via libera al richiamo a 6 mesi dalla prima dose di vaccino J&J, la seconda dose sarà con vaccino a mRna.
  • Il nuovo protocollo del governo italiano per la scuola limita la didattica a distanza facendola scattare solo in caso di tre persone positive in una classe.
  • La leader di Hong Kong Carrie Lam ha dichiarato il 4 novembre che probabilmente i confini con la Cina continentale riapriranno nel febbraio 2022, dato che entrambi i governi perseguono la politica “zero contagi” e ancora nessuno dei due ha raggiunto questo obiettivo.
  • In Cina, la famiglia della giornalista Zhang Zhan, 38 anni, arrestata nel dicembre 2020 per aver postato delle inchieste sulla gestione della pandemia a Wuhan nel febbraio 2020, ha denunciato che la donna rischia di morire a causa dello sciopero della fame che sta facendo da alcuni mesi per protestare contro la sua detenzione nel carcere di Shanghai. Come Zhang sono detenuti in Cina per gli stessi motivi Chen Qiushi, Fang Bin e Li Zehua.
  • La Russia ha registrato 40.735 nuovi casi di covid-19 e 1.192 decessi legati al virus il 5 novembre. Il vaccino è obbligatorio per alcune categorie di lavoro in tutte le 85 regioni della federazione, ha dichiarato Anna Popova, direttrice dell’agenzia federale per la tutela dei diritti dei consumatori e della salute (Rospotrebnadzor). Il 4 novembre sulla popolazione vaccinabile risultava aver ricevuto una dose il 39,5 per cento e risultava completamente vaccinato il 33,8 per cento.
  • Nel Regno Unito la pandemia ha fatto peggiorare l’alimentazione dei bambini (che a causa della chiusura delle scuole hanno mangiato, e mangiano tuttora, meno verdure del dovuto), li ha costretti a fare meno esercizio fisico e ha accentuato le loro difficoltà emotive. È quanto emerge da un sondaggio biennale condotto dall’università di Cardiff, nel Galles, che ha messo a confronto le risposte di 1.863 bambini tra i dieci e gli undici anni in 76 scuole raccolte tra aprile e giugno 2019 con quelli degli stessi mesi nel 2021. I bambini provenienti da ambienti più poveri hanno segnalato quasi il doppio delle difficoltà psicologiche e comportamentali rispetto a quelli provenienti da famiglie benestanti. Kelly Morgan, ricercatrice e sociologa a Cardiff, spiega che l’impatto della pandemia potrebbe lasciare un‘“impronta permanente” sulla salute mentale dei bambini mano a mano che crescono, come dimostrano le prove raccolte in precedenti studi internazionali. “I bambini e le loro famiglie sono stati ampiamente colpiti nel corso della pandemia”, ha affermato Morgan. “Oltre al fatto che gli è stato vietato di giocare con i loro coetanei, i bambini erano anche profondamente preoccupati per la salute della loro famiglia e degli altri”. L’indagine ha evidenziato l’importante ruolo svolto dalle scuole durante e dopo la pandemia. Dei bambini intervistati, il 90 per cento ha affermato di sentirsi accudito dagli insegnanti e l’80 per cento ha affermato che c’era almeno un adulto a scuola con cui parlare.

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