11 settembre 2015 15:15

Mio figlio diciassettenne va in giro con uno chignon sulla nuca e io, con tutto l’affetto del mondo, ho i brividi ogni volta che lo vedo. –Omar

Che il look dei figli sconvolga i genitori è normale. Pensa ai capelloni di Liverpool e alle minigonne: l’emancipazione dalla generazione precedente passa anche attraverso forme di provocazione estetica. A me però l’uomo con lo chignon piace, come mi piace qualunque moda che liberi il maschio dalla sua gabbia.

Pur essendo al vertice di una gerarchia sociale maschilista, l’uomo non può mai permettersi di giocare con il suo aspetto, e l’abbigliamento maschile si riduce a tre, quattro uniformi: giacca e cravatta, casual, sportivo, moda mare. E guai a sgarrare, per esempio a contaminare la propria posizione di grande capo con un pareo o delle mèches.

I ragazzi come tuo figlio che sfidano le convenzioni con uno chignon hanno quindi tutta la mia simpatia. Sono invece molto meno entusiasta di altre mode del momento, che sembrano rafforzare le convenzioni più che romperle: ho visto su una rivista scandalistica che alcune pop star come Miley Cyrus e Rita Ora – forse non le conosci ma tuo figlio sa bene chi sono – di recente si sono presentate a degli eventi pubblici indossando dei copricapezzoli al posto del top.

Proprio così: quelle piccole toppe adesive e luccicanti che portavano le spogliarelliste di Colpo grosso adesso sono diventate un capo d’abbigliamento. E se penso che un giorno le mie figlie potrebbero voler uscire di casa conciate in quel modo, vengono i brividi anche a me.

Questa rubrica è stata pubblicata l’11 settembre 2015 a pagina 14 di Internazionale, con il titolo “Mode da brivido”. Compra questo numero | Abbonati

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