14 aprile 2020 17:03

Alva Noto (o Carsten Nicolai se preferite usare il suo vero nome) è un musicista e artista visivo tedesco. Si muove tra ambient e minimal techno e ogni suo lavoro ha un’estetica inconfondibile, una grana quasi materica e un uso che potrei definire poetico delle distorsioni tipiche del digitale, i cosiddetti glitch. Tra le varie cose Alva Noto ha sonorizzato il memorabile film-installazione in realtà virtuale Carne y Arena del regista messicano Alejandro G. Iñárritu.

In questi tempi oscuri di pandemia l’artista ha pensato bene di lavorare a una sua versione della canzone A forest dei Cure, un classico del post punk che quest’anno compie quarant’anni. Alva Noto rallenta tutto, spoglia la canzone da ogni riferimento al rock e dilatandola a 10 minuti la trasporta in una dimensione aliena ma allo stesso tempo stranamente familiare. Ascoltatela in cuffia e fatevi trasportare in un paesaggio sonoro oscuro ma allo stesso rassicurante, come una bella storia di fantasmi prima di andare a letto.

Alva Noto
A forest
NOTON, 2020

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