14 settembre 2020 13:30

Il bello di alcuni album dimenticati è che, riascoltati dopo anni, sono il documento di un’epoca, molto più di lavori magari più belli, che ascolto dopo ascolto sono diventati dei classici e vivono impiantati nel nostro cervello.

Bassomatic era un progetto del produttore britannico William Orbit che mescolava house, ambient, dub, soul, gospel e psichedelia. Set the controls for the heart of the bass era uscito nel 1990, prima di album-feticcio come Blue lines dei Massive Attack, Screamadelica dei Primal Scream o Adventures beyond the Ultraworld degli Orb.

William Orbit già padroneggiava i suoni che avrebbero caratterizzato tendenze degli anni novanta come il trip-hop, il big beat o il drum n bass e Set the controls, riascoltato oggi, è una specie di abbecedario di elettronica anni novanta. In filigrana ci sono anche le contaminazioni tra house e ambient che Orbit userà per reinventare, nel 1998, il suono di Madonna con l’album Ray of light.

Fascinating rhythm, che fu una hit minore, è il pezzo più pop dell’album, ma è la straordinaria Ease on by che anticipa di una manciata d’anni i Massive Attack di Protection.

Set the controls for the heart of the bass vorrebbe essere un viaggio nello spazio profondo ma è più un salto indietro nel tempo, in quei primi anni novanta britannici in cui l’elettronica stava diventando il tessuto connettivo di un pop sempre più ibrido e mutevole.

Bassomatic
Set the controls for the heart of the bass
Guerilla/Virgin, 1990

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