11 giugno 2014 17:23

Questo blog, nato nel dicembre 2012 sul sito di Le Monde, ha trovato un’identità e uno stile man mano che scrivevo i 178 post (compreso questo) pubblicati fino a oggi. Il suo obiettivo è quello di iniziare i lettori francesi agli arcani della politica italiana, di seguire i suoi molteplici colpi di scena e di anticiparli quando è possibile. Si rivolge anche agli italiani che parlano francese, e quelli che non lo parlano possono leggere la traduzione su Internazionale.

Questo lavoro non esaurisce tutta la mia attività di corrispondente di Le Monde in Italia, dato che pubblico altri articoli (analisi, reportage, cronache) sulla versione cartacea del giornale, sulla rivista o sul sito con accesso gratuito o a pagamento. Questo blog è un modo più diretto, istintivo, ludico e personale di parlare dell’Italia. Ovviamente riflette i miei stati d’animo, le mie idiosincrasie, i miei entusiasmi e i miei dubbi.

Alcuni lettori criticano le mie “opinioni trasparenti”. Per alcuni sarei un grillino che si nasconde dietro la tessera di giornalista (n. 54523), per altri sarei ostile a Grillo in modo viscerale, per altri ancora un renziano o il suo contrario, un “renziscettico”. Hanno tutti ragione. Sono tutte queste cose, ma in momenti diversi. Fin dal settembre 2011 ho seguito la campagna di Federico Pizzarotti a Parma con entusiasmo (tranquilli, ci ritornerò per fare un bilancio della sua attività di sindaco). Mi sono appassionato per gli esordi di Matteo Renzi e sono probabilmente uno dei pochi giornalisti stranieri ad aver scritto un articolo sul suo primo comizio da candidato alle primarie nel settembre 2012 a Verona.

Ma questo significa forse che devo passare sotto silenzio il fatto che il Movimento 5 stelle è gestito come una setta? Che la trasparenza che sbandiera è una farsa? E devo invece sminuire i suoi successi quando conquista Livorno, anche se il Partito democratico rimane il grande vincitore di queste elezioni amministrative (ed europee)? Devo prendere per oro colato tutte le promesse di Renzi? Applaudire alle sue riforme e celebrare il suo genio quando molte di queste riforme sono ancora bloccate alla camera dei deputati o al senato?

L’Italia non è un paese semplice. È luogo di passioni intense, ma brevi. In politica ha visto passare molte meteore, celebrità durate una stagione, sedicenti salvatori che avrebbero cambiato tutto. Renzi sarà uno di questi? E Grillo? Per un giornalista il dubbio e l’ironia rimangono il miglior paracadute.

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