22 maggio 2019 17:59

1. Malkovic, Case
Ok, “Porta Venezia” e “porta pazienza” nella stessa frase cattura l’attenzione, e poi loro sono cuccioli, vivono nel mondo di “non far rumore che ci sono i tuoi da basso”. Un panorama di skyline e innamoramenti e tramonti e prove di dialogo tra umani, annaffiato da schitarrate verso la punta delle scarpe e oltre, con quel bouquet alternativo, notturno, esente dai mefitici pensieri da cinquantenni alle prese con Serotonina di Houellebecq e un sacco di microgiudizi in sospeso sui punti in cui la vita fa schifo. Bene, cari concittadini, grazie per esservi offerti.

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2. A67 feat Raiz, Tuyo (Fresco remix)
Quello che è Tuyo è anche un po’ nostro. Vale per chiunque abbia seguito la serie Narcos, vita e opere di Pablo Escobar narrate dal regista brasileiro di Cidade de deus. E anche per il gioco di appropriazioni linguistiche: in linea con la sghemba internazionalità della serie (attori cileni, brasiliani, australiani rendono tutto più verosimile), qui il tema originale, cantato in spagnolo dal carioca Rodrigo Amarante, è oggetto di un mashup made in Scampia, perfetto per la vocalità arabeggiante del napoletano Raiz. Con il suo remix Napoli dubstyle.

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3. Sick Tamburo, Mio padre non perdona
Ah, che titolo. Lo vedi lì, il genitore arcigno e severo, le chiavi della moto, il Campari che al terzo ti gira la testa, e le fantasie di un adolescente con un richiamo di elettricità nel corpo, pronta a essere sprigionata, in positivo o a brutto muso. Teenage angst da degustare in forma femminile con il pezzo Lisa ha 16 anni. Ogni tanto s’incrociano queste band capaci di ristabilire un collegamento con l’ego da sbarbati. Con il titolo del loro ultimo disco, Paura e l’amore, i Sick Tamburo si dimostrano abbastanza sfrontati per masticare passioni forti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1307 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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