24 settembre 2009 00:00

Secondo la tradizione il giorno dell’Eid el Fitr, che segna la fine del Ramadan, viene celebrato insieme ai parenti. Anche le famiglie che non hanno l’abitudine di riunirsi spesso si ritrovano per festeggiare insieme questa ricorrenza. Per i leader religiosi musulmani i fedeli dovrebbero approfittare dell’Eid per rafforzare i legami di fratellanza e solidarietà.

Il suggerimento è rivolto anche ai partiti politici in vista delle elezioni del gennaio 2010. Molti, infatti, temono un aumento delle violenze tra i gruppi rivali. Ci sono tensioni tra turkmeni e curdi a Kirkuk, tra il governo centrale di Baghdad e il Governo regionale autonomo curdo, tra sunniti e sciiti, tra l’Iraq e la Siria. Faiq, un commerciante di 71 anni, ha paura: “Chissà cosa ci aspetta nei prossimi giorni! Sembra che sia stata disinnescata appena in tempo una bomba nel santuario dell’imam Ali a Najaf. Potrebbe scatenarsi una nuova spirale di violenze”.

Gli dico che secondo me non precipiteremo un’altra volta nel caos del 2006. “Non hai capito come stanno le cose”, ha ribattuto un cliente attempato che comprava dei dolci per l’Eid. “Il terrore favorisce il settarismo. Noi iracheni dovremmo seguire i consigli del nostro imam e venirci incontro infrangendo le barriere della paura”.

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