07 luglio 2016 18:35

Sono un maschio etero di 45 anni. Mi considero, politicamente e socialmente, un acceso femminista. Niente mi piace come regalare alle donne un orgasmo o due. Sono un amante attento, generoso, aperto e sempre ben contento di fare tutto quel che serve. Dita, lingua, uccello, vibratore: io ci sono. E se la cosa richiede tempo meglio ancora. A me va tutto benissimo. Ogni tanto, però, mi piacciono parecchio anche le sveltine, il buon vecchio “bum, bum, grazie e ciao”. Le uniche signore che ho mai conosciuto disposte a prestarsi a questi atti cazzocentrici sono le lavoratrici sessuali. Anche quello mi va benissimo. Solo che l’ultima volta che ho pagato, tra l’altro una donna di cui ero già stato cliente, stavo per infilarle l’uccello alla pecorina quando a lei è squillato il telefono. Era lì vicino, e ha risposto! Ho esitato per un attimo, ma lei non si è sfilata, e anzi mentre rispondeva ha spinto un pochino indietro. Mi son detto che ero lì per quello, per cui ho continuato. Questa sua sportività nel farsi scopare da dietro mentre faceva una banale telefonata ha finito per eccitarmi da matti. Il tempo che ci ha messo lei a finire i suoi 20 secondi di telefonata e avevo finito anch’io. Non venivo così in fretta da quand’ero ragazzino. Lei ci ha scherzato dicendo che dovrebbe rispondere al telefono più spesso. Che razza di animale sono, per riuscire a godere anche davanti a tutta quella indifferenza? Sarà mica indice di un qualche oscuro segreto nel profondo della mia psiche? Com’è che si incastra con tutte le mie altre opinioni femministe?

— Premature Ejaculation Needs Some Introspective View Examined

Innanzitutto, PENSIVE, “mi piace regalare orgasmi alle donne” fissa l’asticella dell’acceso femminista un filino in basso. Spero quindi che il tuo femminismo vada un po’ al di là del penetrare una partner consenziente con le dita, la lingua, l’uccello o con il primo vibratore che capita a tiro.

Perché se il tuo femminismo non comprende il sostegno alle politiche e ai candidati per il diritto all’aborto, donazioni regolari a organizzazioni che lo promuovono, l’impegno per la parità degli stipendi, intervenire quando altri uomini dicono schifezze sulle donne, hanno comportamenti misogini o le trattano come oggetti (specie se non sei in presenza di una donna a cui vorresti leccarla fino a venire tu, perché viva il femminismo!) — più altre cose — allora tu non sei un femminista, tantomeno ardente.

Passando oltre. Perché ti ha eccitato che la lavoratrice sessuale rispondesse durante il vostro incontro? Perché sì. L’eccitazione è soggettiva e misteriosa. Le persone curiose di capire cosa le eccita devono partire da “questo mi eccita” e andare all’indietro. E per scoprire come mai un certo tessuto/accessorio/comportamento/contesto ci eccita possiamo solo usare gli strumenti di cui disponiamo — supposizioni e razionalizzazione fine a se stessa — per inventarci una spiegazione che abbia un qualche senso logico, per poi applicarla a qualcosa (le fantasie, l’eccitazione, gli orgasmi) che in realtà non ha nessuna logica.

E quindi, PENSIVE, se io dovessi azzardare un’ipotesi sul tuo comportamento, probabilmente sarebbe questa: farti trattare con passivo disprezzo da una persona sulla quale teoricamente dovresti esercitare potere (la donna che stai scopando, una lavoratrice sessuale da te assunta) — sentirti sottilmente umiliato e leggermente degradato da questa donna — attiva una vena di disprezzo per te stesso che ti fa venire forte e in fretta.

Che sarà pure una splendida cosa per te, PENSIVE, ma non dimostra che sei femminista.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questo articolo è stato pubblicato su The Stranger.

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