11 novembre 2020 16:42

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Perché nell’immaginario collettivo il sesso a tre è considerato molto più accettabile del sesso a quattro? Stavo facendo qualche ricerca su Google per trovare cose a quattro, e il primo risultato era un articolo sul sesso a tre in cui si dava per scontato che la gente cercasse sempre la combinazione mff. Mi sembra un po’ eteronormativo, no? Ovviamente non giudico chi vuole fare sesso a tre, ma mi chiedo come mai quello a quattro sia considerato più tabù. Mi piacerebbe sapere come la pensi al riguardo, o se puoi consigliarmi qualche risorsa sul tema. È una cosa a cui, come coppia, ci stiamo avvicinando per la prima volta.

– Willing To Foursome

PS: Siamo grandi fan del tuo lavoro.

Io non credo che l’immaginario collettivo abbia nulla contro il sesso a quattro, WTF, né che sia considerato più tabù del sesso a tre. Penso invece che le cose a tre siano più facili da organizzare di quelle a quattro, e che l’immaginario collettivo rifletta questo aspetto. Pensaci: già trovare due persone che abbiano voglia di scopare tra loro è difficile. Trovarne tre ben assortite – ovvero A che vuole scoparsi B e C, B che vuole scoparsi A e C, C che vuole scoparsi A e B – è più difficile ancora. Aggiungere al mix una persona D rende le dinamiche scoperecce infinitamente più complicate. Il che ovviamente non significa che nel sesso a tre tutti debbano scoparsi tutti, ma quantomeno non devono avere problemi a farlo nelle immediate vicinanze di tutti i presenti.

E se è vero che il sesso a tre è complesso da organizzare e spesso emotivamente insidioso, WTF, non altrettanto vero è che sia poi questo gran tabù. Stando a uno studio sulle fantasie sessuali condotto dal dottor Justin Lehmiller, è anzi in assoluto quella più comune. Dalle sue ricerche risulta che più del 90 per cento degli uomini e quasi il 90 per cento delle donne sogna di fare sesso a tre. Secondo altri studi, invece, circa una persona su cinque l’ha fatto almeno una volta (rivelazione finto-modesta: il sottoscritto ha perso la verginità in un terzetto mmf).

Il sesso a tre è eteronormativo per definizione, nel senso che nasce per realizzare una delle fantasie più comuni del maschio eterosessuale – farlo con due donne - ma a giudicare dalla posta che ricevo, altrettanti terzetti mff servono a soddisfare i desideri omosessuali di donne sposate o fidanzate che hanno da poco (o da molto) scoperto loro bisessualità, e più che eteronormativi sono quindi, diciamo, “bi-friendly” o “bi-esplorativi” (le mie lettere non sono prove scientifiche, ok, ma è quel che ho sottomano.) Aggiungerei che non trovo nulla di sbagliato nel sesso a tre eteronormativo. Gli uomini eterosessuali hanno tutto il diritto di intrattenere e realizzare le loro fantasie sessuali senza essere giudicati, proprio come chiunque altro, sempre che queste fantasie siano realizzate con partner adulti e consenzienti. E se è vero che nella storia dell’umanità sono proprio loro, i maschi eterosessuali, che perlopiù hanno giudicato e condannato chiunque non fosse eterosessuale né maschio, la soluzione non è certo rinfacciargli le loro (tutto sommato generiche) fantasie. È invece giusto pretendere che nessuno debba vergognarsi delle sue, e la fedeltà a questo principio si dimostra astenendosi giudicare chiunque – maschi eterosessuali compresi – voglia realizzare le sue fantasie con altri adulti consenzienti.

Per concludere, WTF, un contesto in cui il sesso a quattro è assai meno tabù e si può anzi definire la norma, esiste: è il circuito dello scambismo, organizzato, prevalentemente eterosessuale e spesso anche del tutto eteronormativo. Se siete una coppia etero e vi interessa esclusivamente il sesso etero (o vi accontentate di quello), combinare cose a quattro può essere più facile a un evento per scambisti – quando si potranno di nuovo organizzare – che con le app da incontri.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Cosa devo fare? I miei genitori hanno votato Trump nel 2016 e di nuovo nel 2020. Sono lesbica e sto con la mia compagna da quasi vent’anni. I miei non hanno mai avuto obiezioni, siamo in ottimi rapporti e non mi capacito che abbiano votato per quel sacco d’immondizia. Non sono nemmeno antiabortisti, o anche solo religiosi. Io proprio non capisco.

–What The Fuck Do I Do Now?

Nel 2004 mio padre votò per George W. Bush. La sua campagna aveva deciso di promuovere in tutto il paese una serie di petizioni popolari contro il matrimonio gay nella speranza che i fanatici accorressero alle urne per riportare la sua incompetenza alla Casa Bianca. Il fatto che l’allora presidente degli Stati Uniti – il peggiore che pensavamo avremmo mai visto – avesse scatenato una campagna demagogica contro uno dei suoi figli non impedì a mio padre di votare per lui. Per la seconda volta.

E io non smisi di parlare con mio padre.

Sono convinto che sia un dovere chiedere conto ai propri familiari della loro intolleranza, WTFDIDN, e che chi con il suo voto sostiene razzismo, fascismo, oligarchia, corruzione, malattia e morte debba pagare un prezzo sociale, ma non credo che la risposta sia tagliare i ponti con i genitori o i parenti (a meno che non siano persone dannose, o seguaci di QAnon). Laddove esiste una dissonanza cognitiva – e un parente che vota chi vuole danneggiare i suoi cari è un caso certo di dissonanza cognitiva – esiste anche un’opportunità. Ti inviterei quindi a esprimere ai genitori la tua disapprovazione, a pretendere comportamenti migliori e insistere sull’argomento. Se i messaggi telefonici dagli sconosciuti e le chiamate automatiche difficilmente riescono a toccare le coscienze, un appello – anche rabbioso – da parte di un familiare spesso fa la differenza. Negli ultimi mesi ho parlato con un sacco di gente i cui genitori avevano votato Trump nel 2016, e quest’anno hanno votato Biden. Vorrei poter dire lo stesso di mio padre, ma sarà per un’altra volta.

Torneremo alle urne per le elezioni di metà mandato nel 2022, ed è assai probabile che Trump si ricandidi nel 2024 (non solo: a gennaio, in Georgia, sono previsti due ballottaggi che decideranno gli equilibri del senato!). Dopo averti deluso quest’anno, e aver rischiato di compromettere la nostra democrazia, è più probabile che i tuoi genitori cambino idea se comincerai da subito a pretendere delle risposte.

Amo considerarmi una persona aperta e tollerante verso molte cose. Sul lavoro ho conosciuto un ragazzo molto sexy che dice di avere il feticismo del culo. Facendo sexting, ho scoperto che non solo è ossessionato dal mio sedere, ma vorrebbe anche che giocassi con il suo. Mi ha poi rivelato che c’è stata solo un’altra donna a cui si è sentito di rivelare le sue fantasie omosessuali: oltre ai giochi con il culo, gli piacerebbe succhiare un dildo e subire una doppia penetrazione (qui ho alzato un sopracciglio.) Gli ho chiesto se gli interesserebbe fare sesso con un uomo, ma mi ha risposto di no. Gli uomini non li desidera, dice, e queste cose vuole che gliele faccia una donna. Da allora il sexting è proseguito, e si finisce sempre a parlare di me che lo domino, o di questa o quell’altra fantasia gay. Ripeto: ci tengo molto a mostrarmi aperta, ma non mi sta rendendo la vita facile.

– Questioning Unusual Exceptionally Erotic Relationship

Sarebbe tutto più semplice se facessi chiarezza – con te stessa – su quello che desideri e quello che è possibile. Se cerchi un rapporto stabile non incentrato sui giochi anali di lui, e non sei in grado di goderti un’avventura occasionale con un bel ragazzo che però non è un potenziale partner stabile… allora il sexting andrebbe interrotto. Se invece hai voglia di un’avventura sessuale un po’ pazzarella con un bel ragazzo ossessionato dal culo che non porterà a nulla di serio o stabile, be’… procurati un bel dildo indossabile e ordina a questo non omosessuale di inginocchiarsi ed eterosessualmente succhiarti il cazzo.

Ho l’impressione che questi scambi con lui ti agitino perché fra te e te pensi: “Oddio, in cosa sto a cacciarmi?”. E il sottinteso è che provare una cosa una volta significhi rimanerci incastrata per sempre. Se però lo fai pensando che sarà solo una notte o un weekend un po’ folle, e non l’inizio della convivenza con un feticista del culo, QUEER, secondo me ti sentiresti molto meno tesa. In poche parole: essere disposta a divertirti con lui non significa che tu debba fidanzartici, e meno ancora sposarlo. Ma ripeto: se le avventure senza il potenziale di diventare vere relazioni non fanno per te, QUEER, e se non pensi di riuscire a godertele, smettila di rispondere ai messaggi.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage Love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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