07 giugno 2023 17:02

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono un uomo cisgender pansessuale, eteroaffettivo, poliamoroso e single. Ho avuto relazioni sentimentali serie esclusivamente con donne cis, ma la maggior parte dei miei partner sessuali sono uomini. Siccome con gli uomini faccio il passivo, in genere la gente pensa che sia un gay represso o soffra di “omofobia interiorizzata”. Questo provoca tensioni con le donne che frequento, che a volte non vogliono stare con me perché pensano che “menta a me stesso”. Di recente mi è anche successo che una donna bisessuale mi sputtanasse con varie persone (amici, uomini gay sconosciuti) dicendo che “mi piacciono i maschi” e che sono “bisessuale”. Le ho chiesto diverse volte di smetterla, spiegandole che, se certe definizioni possono essere corrette quando sono in un locale kinky o nello studio del mio medico, spetta a me decidere quando usarle e con chi. E che essendo eteroaffettivo, al di fuori di quegli specifici contesti, non mi identifico né come pansessuale, né come bisessuale. Penso che le etichette “lgbtq” definiscano chi si ama, mentre per me indicano semplicemente il tipo di sesso che mi piace. Per questo motivo con lei ho dovuto chiudere, e quando le ho spiegato il perché non ha ammesso di aver sbagliato. Una parte di me vorrebbe limitarsi a non parlare dei miei altri partner alle donne che frequento, ma so che non posso perché fare sesso con uomini che a loro volta fanno sesso con uomini comporta conseguenze anche per la salute delle mie partner femminili. Come faccio a convincere le donne che rivelare le mie preferenze sessuali senza il mio consenso è sbagliato? Come possono gli uomini come me mantenere la propria privacy sessuale e allo stesso tempo condividere responsabilmente con i partner sessuali le informazioni importanti?

– Pissed About Non-Necessary Erotic Disclosures

La prima frase della tua lettera è la cosa più lgbtq che abbia mai letto in vita mia.

Voglio dire, uno che per definire la sua identità sessuale e il suo orientamento affettivo deve usare sei parole che derivano dal latino, dal greco e da Tumblr – per un totale di ventidue sillabe – di sicuro è un sacco di cose, PANNED, ma etero (due sillabe sole!) certamente no.

Il che non vuol dire che le persone con cui in privato ti sei dichiarato pansessuale – le donne che frequenti – abbiano il diritto di dire ad amici e/o uomini gay a caso che ti piacciono i maschi (cosa vera) o che sei bisessuale (cosa non vera, anche se i profani usano spesso “bisessuale” e “pansessuale” come sinonimi). Se vuoi mantenere la riservatezza sul fatto che ti fai scopare dagli uomini… per quanto si possa mantenere riservata una cosa che si fa in locali pubblici dedicati al sesso… i tuoi partner sessuali preferenziali (maschi) e le tue partner sentimentali preferenziali (femmine) devono rispettare i tuoi desideri e mantenere la riservatezza.

Purtroppo, PANNED, capire a chi si possono affidare le informazioni che un partner ha il diritto di sapere ma che preferiremmo mantenere private non è né facile né scontato. Troppo spesso scopriamo di non poterci fidare solo dopo che qualcuno ha tradito la nostra fiducia. D’altra parte, pretendere l’assoluta riservatezza su un elemento importante di una relazione – dire ai nostri partner che non possono confidarsi con gli amici di cui sentono di potersi fidare (e di cui potrebbero scoprire di non potersi fidare in seguito) – non è né ragionevole né giusto. Il tuo diritto alla privacy non è assoluto, PANNED, ma va bilanciato con la necessità delle donne che frequenti di chiedere consigli, pareri e sguardo critico alle loro (si spera) fidate amiche.

Tornando alla tua identità sessuale e al tuo orientamento affettivo… forse sono stato un po’ ingiusto. Tu non dici di essere etero, PANNED, ma solo di non identificarti come pansessuale o bisessuale al di fuori dei locali kinky e degli studi medici.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Tuttavia, negare di essere queer perché non ti innamori degli uomini – tu non sei come le altre – è una strana affermazione per una persona che si definisce pansessuale, PANNED, ed è difficile capire cosa, se non un’omofobia e/o una bifobia interiorizzata, possa motivare un così deciso diniego. Se vuoi evitare che chi non ti penetra e/o non ti fa un tampone rettale ti consideri frocio, be’, sono affari tuoi. Così come alcune persone kinky preferiscono non essere percepite come tali, e alcune persone non monogame preferiscono essere percepite come monogame, ci sono persone bi/pansessuali che preferiscono essere percepite come etero. Si presume che tutti siano etero, monogami e con gusti sessuali canonici a meno che non dicano il contrario (o non lo dicano le loro fidanzate dalla lingua lunga), e se queste premesse a te vanno bene – se ti senti a tuo agio nel trarne vantaggio – nessuno può costringerti a definirti LGBTQ quando non ti fai mettere un uccello o un tampone nel culo.

Ma le persone kinky non possono sostenere che in realtà hanno gusti canonici perché si fanno frustare solo il lunedì, e quelle non monogame non possono sostenere che in realtà sono monogame perché scopano con altri solo sotto effetto di mdma. Allo stesso modo, tu non puoi affermare di non essere lgbtq solo per un cavillo quale “Faccio cose da froci solo con persone che non potrei mai amare”. Non si può accettare l’etichetta lgbtq solo quando è comoda (per farsi riempire di cazzo nei locali kinky) e negarla quando non lo è (per frequentare donne).

O meglio, si può eccome: è esattamente quello che fai tu. Ma non dovresti, PANNED, né ora né mai più. Sono tempi pericolosi per le persone lgbtq, come sa chiunque presti attenzione alle notizie. In lungo e in largo per gli Stati Uniti vengono approvate leggi antigay, antitrans e antidrag, si vietano libri, i pride vengono accolti da proteste sempre più minacciose. Le persone lgbtq sono sotto attacco, PANNED, e chi attacca le persone queer non risparmierà certo quelle queer ma eteroaffettive.

Sono certo che nei locali kink siano tutti contenti di vedere la tua versione queer, PANNED, ma sappi che presto ci servirà vederla anche sulle barricate.

***

Io e il mio fidanzato fatichiamo a trovare un’intesa sessuale più o meno dall’inizio della nostra relazione a distanza, oltre un anno e mezzo fa. All’inizio il problema sembravano essere i preservativi, che lui non sopportava, ma ora che ho messo la spirale la sua libido è precipitata e passo le notti sveglia a leggere post di Reddit sulle crisi sessuali di coppia. Lui dice che dopo un annetto “gli succede sempre”, ma che vuole restare insieme e affrontare il problema. Ma in tutta onestà l’assenza di sesso non sembra turbarlo. Mi sono messa a curiosare – so che è una cosa molto sbagliata e che ci devo lavorare – e di recente ho scoperto che ha guardato un porno con donne esclusivamente asiatiche, e che si è messo a contattare donne cinesi sconosciute su una piattaforma social, chiedendo loro di incontrarsi di persona per “scoprire di più sulla lingua, la cultura e il cibo cinesi”. Mi sembra davvero fuori luogo. Non ho niente contro il porno e so che tutti abbiamo un tipo fisico, ma mi turba la possibilità che si tratti di un feticismo, e la mancanza di trasparenza da parte sua. Forte campanello d’allarme?

– Perplexed And Sadly Sexless

Il campanello d’allarme è così forte che non riesci a sentire gli altri in sottofondo. Con questo tizio hai già sprecato un anno e mezzo, PASS, e non devi sprecare nemmeno un altro minuto. E se per capirlo hai dovuto curiosare un po’ – se ci è voluto quello per capire che ti ha mentito fin dall’inizio ed è pronto a dire (a te e ad altre donne) bugie più grosse e più gravi – non devi perdere tempo a sentirti in colpa per aver curiosato. Mandalo affanculo e stop.

Sono una donna cis che ama andare nei sex club per provare cose nuove. L’ultima volta che ci sono stata, un tizio mi ha infilato nella fica sia l’uccello che le palle, ed è stato fantastico. Ma ora penso che sia stato un errore perché, benché lui indossasse il preservativo, non ne esiste uno che copra anche le palle, almeno che io sappia. Voglio riprovarci, ma vorrei anche farlo limitando i rischi, per proteggere me stessa e gli altri partner. Come pratica sessuale è considerata rischiosa? So che le palle si solito sono scoperte, ma è anche vero che di solito non c’è un contatto paragonabile all’averle dentro il corpo.

– Somewhat Apprehensive Concerning Kink’s Estimated Danger

Tra le palle di uno sconosciuto che sbattono sulla tua vulva (o sul tuo perineo, o sul buco del culo, o sul mento) mentre ti scopa con un preservativo sull’uccello e le palle di uno sconosciuto infilate nella tua fica mentre ti scopa con un preservativo sull’uccello non c’è un’enorme differenza, per quanto riguarda il rischio di contrarre un’infezione sessualmente trasmessa (Ist). Virus come l’hpv, l’herpes o il vaiolo delle scimmie si possono trasmettere attraverso il contatto cutaneo, indipendentemente dal fatto che le palle di lui siano dentro la vagina o appoggiate sulla vulva (il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie nei rapporti eterosessuali è molto, molto basso, ma se nei sex club che frequenti gli uomini fanno sesso anche tra di loro, sarebbe meglio si vaccinassero contro il vaiolo a doppia dose, e anche tu).

Il luogo dell’infezione può rendere una Ist più difficile da individuare e da curare, nonché più dolorosa da sopportare. Se il tizio che ti infila cazzo e palle ha un condiloma o una lesione da sifilide, herpes o vaiolo nascosta sotto le palle, potresti non accorgertene. E un condiloma nel canale vaginale può inizialmente passare inosservato, SACKED, ritardando l’inizio della cura, mentre è più facile che tu o uno dei tuoi altri partner ne notiate subito uno sulle labbra vaginali (e se non ti sei ancora vaccinata contro l’hpv, il virus che causa i condilomi genitali, fallo!).

A conti fatti, SACKED, lasciarti infilare le palle nella vagina aumenta il rischio di contrarre le Ist che si trasmettono attraverso il contatto cutaneo – ma sono comunque Ist che rischi di contrarre con i rapporti occasionali anche usando il preservativo, nonché – a seconda di quanto frequenti i sex club – a cui probabilmente sei già stata esposta. Il rischio aggiuntivo, ripeto, è la potenziale localizzazione del focolaio. In definitiva, solo tu puoi decidere se il vantaggio/brivido di sentirti dentro un paio palle valga questo rischio in più. Se la risposta è sì, fallo. Altrimenti no.

P.S. Anche se nessuno dei miei spasimanti mi ha mai infilato dentro le palle, immagino che, se qualcuno riuscisse non si sa come a inserire palle e cazzo fino in fondo, sarebbe molto più facile che il preservativo si sfilasse, per cui magari la prossima volta valuta l’utilizzo di un preservativo femminile/interno.

P.P.S. Partendo dal presupposto che tutti possiamo sbagliare, SACKED, il momento giusto per pensare a come proteggere i nostri partner è prima che qualcuno ci ci infili dentro le palle, non dopo.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.

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