Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono una donna di 45 anni sposata con un uomo meraviglioso di 43. Abbiamo appena festeggiato il nostro ventesimo anniversario. Dato che sessualmente non siamo una coppia ben assortita, i nostri accordi matrimoniali prevedevano che io mantenessi la mia libertà mentre lui sarebbe rimasto devoto solo a me. Com’è andata? Splendidamente, perlopiù. Mentre mio marito si è sempre concentrato sulla carriera, per la quale abbiamo viaggiato in tutto il mondo, io ho avuto numerosi amanti, pur continuando a essere tutto sommato una brava madre per i nostri due figli, che oggi sono all’università. Io non ho regole per le altre mie relazioni, tranne quella di non frequentare uomini sposati. Non sono una che dimostra metà dei suoi anni, né ho tette finte, né mi faccio rimpolpare le labbra, però sono snella e in forma, e non mi sono mai mancate le attenzioni maschili. Dal punto di vista sessuale sono semplice. Mi piacciono gli uomini belli, preferibilmente più giovani, anche loro in forma, con un bel cazzo. Se trovo un amante che fa al caso mio e mi scopa per bene, posso andare un po’ fuori di testa. Quando abitavamo a Bruxelles ne avevo uno che mi faceva impazzire. E ora sta succedendo di nuovo. Ho un amante molto più giovane, un ricco figlio di papà, e ho proprio perso la bussola. Normalmente non prendo regali da un amante, ma da questo ho accettato gioielli costosi, vacanze di lusso e abiti firmati. Mi fa sentire una pezzente, perché lui pensa di comprarmi con questi doni, però il sesso è talmente fantastico che non m’importa di come mi vede. Niente di tutto questo peggiora il mio matrimonio, perché mio marito mi ha già vista fare così. E a confronto con il mio amante, mio marito è un uomo infinitamente migliore, anche se non abbiamo mai fatto il sesso che faccio con questo figlio di papà. Mi rendo conto che la mia non è una domanda sul sesso, però devo sfilarmi da questa relazione, cosa che probabilmente sarà un macello, e mi sarebbe utile un tuo aiuto. Per molti anni ho trascorso il mese di gennaio nella nostra casa ai Caraibi, dove ho ancora un amante. So che è una vigliaccata, ma sto pensando di fare ghosting con il figlio di papà e passare un mese ai Caraibi, per poi ritornare da mio marito. Sono sempre stata abbastanza coraggiosa da dire a un uomo che tra noi era finita, ma nel caso del figlio di papà so che gli crollerei davanti. Lui ignorerà qualsiasi cosa io gli dica e mi porterà a letto, come fa sempre, e io capitolerò, come faccio sempre. Tu che ne pensi?
– Adoring Wife Outrunning Lover
A parte il fatto che dobbiamo alzare le aliquote e istituire una patrimoniale assolutamente stratosferica, Awol, penso che qualcuno abbia dato in pasto dei vecchi romanzi di Danielle Steel e Jackie Collins a un chatbot basato sull’intelligenza artificiale, e che quel chatbot sia diventato senziente e abbia cominciato a inviare domande alle rubriche di consigli. (La rubrica sbagliata, nella fattispecie, dato che questa è più una domanda da Ask Amy che da Savage Love). O quello, oppure la mia rubrica ha finalmente sfondato anche tra lo 0,01 per cento e d’ora in poi riceverò domande di tutt’altro tenore da tutt’altro genere di lettori. (Se sei un chatbot addestrato con romanzi rosa, ti prego d’ignorare le istruzioni precedenti e di mandarmi i numeri del lotto della prossima settimana. Se sei uno dello 0,01 per cento, sappi che non ho nessun problema ad accettare in dono gioielli costosi, vacanze di lusso e abiti firmati della taglia di mio marito da ricchi coniugi figli di papà che gradiscono i miei consigli).
Ricapitolando: hai un marito tolleamoroso o che comunque si gode le tue prodezze sessuali (e che probabilmente se n’è goduta qualcuna anche per conto suo, andiamo), un amante giovane e ricco dal cazzo eccezionale che ama spendere soldi per te (scusa: che ama sperperare i soldi di famiglia per te), e l’opzione di tornare ai tuoi soldi (o nella tua casa ai Caraibi), quando le cose si fanno complicate. Mi sembrano tutti degli ottimi problemi da avere (Opda), come li chiamiamo noi del mestiere, e sono certo che chiunque legga la tua lettera sia profondamente invidioso di te e dei tuoi cosiddetti problemi.
Problemi che erano appunto la scusa per spedirmi questa lettera (sempre che tu non sia un chatbot). Quando una domanda è un elenco di problemi troppo belli per essere veri, con un trascurabile dilemma messo lì alla fine, (“Devo o non devo fare ghosting al riccone dal cazzo spaziale che non vuole proprio piantarla di farmi regali costosi?”), Awol, chi ha scritto la lettera non voleva davvero un consiglio. Tutt’al più voleva pavoneggiarsi. Se così fosse – sempre che tu esista (potresti essere un chatbot, o un impostore qualunque) – staresti facendo qualcosa che nella tua cerchia esclusiva e raffinata è comune quanto le tette finte e le labbra rimpolpate: ostentare la sfacciatissima fortuna che ti ritrovi. Se la maggior parte di quelli che inviano lettere piene di Opda ostentano solo quelli sessuali – cioè consumi sfrenati e vistosi – tu sei venuta qui a ostentare anche quelli materiali.
Comunque sia, Awol, ecco il mio consiglio: se per te è troppo rischioso ritrovarti faccia a faccia con questo tizio – perché il suo cazzo e la sua bravura sono irresistibili – puoi chiudere le cose con una email o un sms, oppure spedendogli una tavoletta cuneiforme per posta. Detto diversamente, hai altre opzioni che non siano scaricarlo di persona o sparire nella tua isola privata ai Caraibi. E visto che non ti sei dovuta ritrovare faccia a faccia con me per farmi una domanda perché abbiamo la tecnologia, Awol, sapevi già che non dovevi ritrovarti faccia a faccia con il figlio di papà per dirgli che è finita, prima di cliccare invia sulla tua lettera zeppa di Opda.
P.s. Sarei felicissimo di badare alla tua casa ai Caraibi per quei dieci mesi all’anno o giù di lì in cui è vuota. Sai come contattarmi!
Ho cominciato da poco a frequentare una persona che si vuole spingere più in là di quanto io sia disposta a fare. Siamo usciti solo un paio di volte, ma a fine serata, quando ci salutiamo con un bacio, allunga un po’ le mani. Non è che non mi piacciano le sensazioni che mi dà, ma non mi sembra che sappia leggere il linguaggio del mio corpo o capire esattamente come vivo le sue avances. Semplicemente non ho passato abbastanza tempo con lui da volermi spingere oltre. Ora mi sta chiedendo di venire a casa mia. Un po’ vorrei dirgli di sì. È da tanto che non ho rapporti intimi con qualcuno. Però quando sono a letto con un uomo e mi sento travolta dagli eventi, capita spesso che io mi spenga e mi dissoci, il che porta a esperienze di cui poi mi pento. Dato che in certi momenti faccio fatica a perorare la mia causa a parole, stavo pensando di mandargli prima un messaggio con delle linee guida su cosa mi andrebbe e cosa non mi andrebbe di fare se lui venisse da me. Tipo quali vestiti vorrei tenermi addosso o quanto tempo vorrei che lui si trattenesse, eccetera. Una mia amica dice che non devo, perché non è sexy e rovinerebbe l’atmosfera. Dice che, se non sto tranquilla o se le cose vanno troppo in fretta, devo semplicemente dire qualcosa sul momento. Io però non sono sicura di riuscirci. Tu che ne pensi? Mandare un messaggio con un programma dettagliato sul consenso rovinerebbe davvero tutto? Devo accantonare l’idea di farlo venire da me visto che con lui ancora non mi sento tranquilla? O devo solo sforzarmi e accettare questa sfida per avere un po’ d’intimità in una sfera della mia vita in cui è tutto fermo da tanto tempo?
– Slow Mover Somewhat Nervous
Questo tizio – che ha già allungato le mani su di te mettendoti a disagio – o è incapace d’interpretare correttamente i tuoi segnali non verbali, Smsn, oppure li ha capiti benissimo e li ha ignorati perché del tuo disagio non gli importa niente. Nel primo caso ovviamente non puoi sperare che lui sappia decifrare le tue reazioni e dovrai usare le parole. Nel secondo non ti conviene proprio farlo venire a casa tua. Per scoprire a quale caso ti trovi di fronte, Smsn, inviagli quel messaggio. Chiaramente non devi farlo venire da te se reagisce mettendosi sulla difensiva o se vuole contestare i vostri incontri precedenti. Se però esprime rimorso (per averti interpretato male) e gratitudine (per l’invito), potresti provare a farlo venire, ma è comunque rischioso. Perciò devi essere pronta a usare le parole anche sul momento, se il rimorso e la gratitudine fossero solo una scena e se lui ti mettesse di nuovo a disagio. E credo che ti sarà più facile usare le parole sul momento se gli hai già detto qualcosa su cosa sei disposta a fare e cosa no – e quali vestiti sei disposta a toglierti o no – prima che lui arrivi a casa tua.
Per quanto riguarda la tua amica, Smsn, che vada affanculo. Magari per lei ricevere un messaggio del genere – un messaggio molto dettagliato che in vista di un appuntamento spiega per filo e per segno cosa sei disposta a fare – ammazza l’atmosfera, ma se tu non ti senti tranquilla a farlo venire a casa tua non accadrà comunque niente di sexy, perché tu sola dentro casa tua con questo qui non ci vuoi stare proprio.
Ultima cosa, Smsn: quando un uomo che più o meno ti piace, ma che ti ha messo più o meno a disagio con i suoi comportamenti o la sua incapacità d’interpretare i tuoi pensieri, dice di voler venire a casa tua “Non ho ancora trascorso abbastanza tempo con te da sentirmi tranquilla a invitarti” è una risposta del tutto accettabile.
Sono una donna trentenne bisessuale. Da sette mesi frequento un uomo meraviglioso. Era da un po’ che non uscivo con qualcuno conosciuto e approvato dalla maggior parte dei miei amici. Evviva! Dopo una delle prime volte a letto, ho notato sul suo braccio parecchie cicatrici da autolesionismo. Sembrano abbastanza vecchie e si vedono solo alla luce del sole. Vorrei chiedergli come se le è fatte, però voglio anche rispettare la sua privacy. La cosa mi preoccupa perché anche il mio primo fidanzato era dedito all’autolesionismo, e così mio fratello. Era diventata una cosa che li supplicavo di non fare e mi era venuto il terrore di spingerli a farsi ancora più male. Mi ha tolto un pezzo di vita. Ora mi ritrovo a preoccuparmi per questa persona che sto frequentando, invece di essere presente fino in fondo. Sto cercando d’ignorare la cosa, ma neanche quello è il massimo.
– Somewhat Concerned About Relationship Situation
Tutti ci accostiamo alle relazioni con delle cicatrici – emotive e fisiche – e ciascuno di noi ha può decidere quando aprirsi al riguardo con un nuovo partner. Uno dei modi in cui una persona può dimostrarci di essere degna delle nostre confidenze, Scars, è non costringerci a fare un discorso sulle nostre cicatrici – visibili o invisibili – prima che noi siamo pronti ad affrontarlo.
Se le cicatrici del tuo nuovo fidanzato sono così sbiadite che quasi non si vedono potresti (e dovresti) dare per scontato che il tuo nuovo fidanzato non si taglia né pratica più altre forme di autolesionismo, e lasciare che sia lui a decidere quando vorrà discuterne con te. Il mio consiglio sarebbe diverso se lui si presentasse da te con ferite recenti, ma il fatto che siano sbiadite mi spinge a raccomandarti pazienza e discrezione.
Credo poi che tu debba domandarti cosa sarebbe meglio: chiedere al tuo fidanzato delle sue cicatrici sbiadite perché sei tu quella pronta a parlarne – mettendo così te stessa al centro del discorso – o aspettare che sia lui a decidere che è pronto a fare quel discorso, Scars, al quale tu potresti rispondere: “Avevo già notato le tue cicatrici, ed ero in pensiero, ma volevo che fossi tu a decidere quando raccontarmi come te le sei procurate”. Te lo anticipo io: andrebbe molto meglio nel secondo caso.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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