Sommario

Nucleare?

Il disastro di Fukushima, il no della Germania alle centrali, il referendum italiano. È ora di ripensare il futuro energetico del pianeta.

901 (10 / 16 giugno 2011)
901 (10 / 16 giugno 2011)

Arte

Illuminare i tempi bui

Questione di parole

Le parole hanno sempre contato e possono essere decisive nelle società della comunicazione. Leggi

Americhe

Ollanta Humala è il presidente del Perù

Al cospetto della storia

Ricardo Menéndez Salmón, Il correttore Leggi

Portfolio

Gli specchi dell’anima

L’arte del fotoritratto secondo Man Ray, raccontata in un nuovo volume. Scatti apparentemente ordinari, ai quali il maestro del surrealismo regalava un tocco magico, scrive Christian Caujolle.

Asia e Pacifico

L’ombra di Al Qaeda sulla marina pachistana

Uccidere Bin Laden è stata solo una vendetta

L’uccisione di Osama bin Laden, in Pakistan, ha violato molte norme del diritto internazionale. Si è trattato di una vendetta premeditata. Leggi

Inchiesta

Abbandonati nel Mediterraneo

Il 25 marzo una barca con a bordo 72 persone è partita dalla Libia diretta a Lampedusa. I migranti sono stati avvistati da un elicottero militare. Ma nessuno li ha soccorsi. L’inchiesta dello Spiegel.

Libia

Padri e figli vanno in guerra

Un mese dopo l’inizio della guerra, Jon Lee Anderson è andato in Libia per incontrare i ribelli. Racconta le loro prime vittorie, la ritirata dopo la controffensiva dell’esercito di Gheddafi e l’intervento della Nato.

Graphic journalism

Cartolina da Atene

Di Ilan Manouach

Ricchi

Buone notizie sul fronte dell’economia. La crisi è finita. Il peggio è passato. I miliardari possono tirare un sospiro di sollievo. Il Wall Street Journal rivela che lo scorso anno il numero di persone ricchissime è aumentato del 12,2 per cento. Oggi sono 12,5 milioni in tutto il mondo. Gli Stati Uniti continuano a essere il paese che ne ospita il maggior numero: 5,2 milioni. Seguono il Giappone, con 1,5 milioni, la Cina, con 1,1 milioni, e la Gran Bretagna, dove vivono 570mila miliardari. Il dato interessante, però, è un altro. Le persone molto ricche sono solo lo 0,9 per cento della popolazione mondiale, ma possiedono il 39 per cento della ricchezza del pianeta. E lo 0,1 per cento dei miliardari più ricchi di tutti possiede il 22 per cento della ricchezza globale. Se il resto della popolazione sta ancora affrontando gli effetti della crisi economica, i miliardari sono tornati agli stessi livelli di benessere degli anni passati. Secondo il Wall Street Journal la spiegazione va cercata nel fatto che mentre le persone normali fanno affidamento soprattutto sul lavoro e sulla casa, due settori che restano in difficoltà, i ricchi puntano invece sui mercati finanziari, che sono allegramente usciti dalla fase più difficile.

Internazionale, numero 901, 10 giugno 2011 Leggi

Attualità

Lo Yemen senza Saleh

Dopo la fuga del presidente, nel paese si scontrano le fazioni rivali della tribù Hashid. Ma chi arriverà al potere dovrà fare i conti con i giovani yemeniti e le loro rivendicazioni.

Africa e Medio Oriente

Ai confini di Israele l’estate sarà calda

Editoriali

La sindrome del cetriolo

Campi da golf

Con i loro green perfetti e una costante pioggia nebulizzata, i campi da golf aumenteranno il contrasto tra la Cuba turistica e quella reale. Leggi

Scienza e tecnologia

La sequenza dell’E. coli rivela un ibrido sconosciuto

Pop

Apocalisse

L’unico valore di una catastrofe apocalittica è che, nel momento stesso in cui distrugge ogni cosa, ci permette di vedere quegli aspetti del mondo che la nostra società cerca di ignorare, nascondendoli dietro un velo. L’apocalisse è l’oscurità che dà luce. Una riflessione su Haiti.

Il ragazzo dai capelli bianchi

Centinaia di insegnanti sono stati licenziati dalle scuole dell’Anp dopo la rottura tra Hamas e Al Fatah nel 2007. Leggi

Ritratti

Dietrich Mateschitz. Nel segno del toro

Nato in un paesino austriaco, ha creato un impero grazie alla Red Bull. Poi ha preso d’assalto il mondo dello sport e i mezzi d’informazione.

Europa

Nel Portogallo in crisi vince il centrodestra

50 miliardi di euro

L’unico modo con cui le privatizzazioni possono contribuire a risolvere i problemi della Grecia è rendere i beni privatizzati più redditizi rispetto alla gestione pubblica. Leggi

Informazione e privacy ai tempi di Twitter

I mezzi d’informazione tradizionali subiranno le decisioni dei tribunali, ma i social network no. Sarebbero troppe le persone da perseguire. Leggi

Aiuti efficienti

Esther Duflo, I numeri per agire Leggi

Passato ossigenato

Trent Reznor feat. Karen O, Depeche Mode, Jean-Michel Jarre Leggi

Ufo editoriale

Egoïste è una pubblicazione rara. Anche perché ha una regola d’oro: va in stampa solo quando è pronta. Leggi

In copertina

Il dilemma del nucleare

Le rivolte in Nordafrica e in Medio Oriente, la crisi di Fukushima e il riscaldamento climatico stanno cambiando gli equilibri del mercato energetico. Con le fonti oggi disponibili il mondo avrà sempre più difficoltà a soddisfare i consumi in aumento. L’inchiesta di Michael T. Klare.

Visti dagli altri

Il berlusconismo ha già vinto

Lo stile rozzo e populista del Cavaliere ha intaccato profondamente la cultura di massa in Italia e in Europa.

Società

Parole in libertà

Il Papotin è un giornale particolare: i redattori sono ragazzi e adulti autistici. Si riuniscono tutti i mercoledì in un cinema di Parigi e la rivista esce solo quando gli articoli sono pronti.

Viaggi

Punto di vista superiore

In cima alle tre vette che circondano Città del Messico. Laghi di montagna e ghiacciai a due ore d’auto dalla megalopoli.

Scienza e tecnologia

L’archivio mobile

Editoriali

La guerra alla droga è fallita

In copertina

Favorevoli o contrari

L’energia atomica è rischiosa. Ma è indispensabile? Cinque domande del Guardian per capire da che parte si sta.

Visti dagli altri

L’apatia dei ragazzi in Italia

Le statistiche dimostrano che i giovani italiani stanno peggio dei coetanei europei. E molti sembrano aver gettato la spugna.

Turchia

Le ambizioni di Istanbul

La riscoperta dell’eredità ottomana. Gli obiettivi geopolitici. La ricerca di una nuova identità. La Turchia che il 12 giugno deciderà se rinnovare la fiducia al premier Erdogan è un paese in trasformazione. E sempre più proiettato verso oriente.

Economia e lavoro

La febbre dei consumi colpisce il Brasile

Un rumore nella notte

Dormire sul fianco fa russare di meno? Leggi

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