Un episodio di siccità in Spagna. (Pau Barrena, Afp)

Il mese di febbraio 2024 è diventato il nono consecutivo a battere un record globale di caldo, a causa dell’aumento delle emissioni di gas serra e del fenomeno climatico del Niño, ha affermato il 7 marzo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s).

Con una temperatura media globale di 13,54 gradi, il mese scorso ha superato di 1,77 gradi la temperatura media di febbraio del periodo 1850-1900.

È stato anche più caldo di 0,12 gradi rispetto al record precedente, fissato nel febbraio 2016.

Per quattro giorni consecutivi, dall’8 all’11 febbraio, le temperature hanno addirittura superato di due gradi quelle dell’era preindustriale.

Negli ultimi dodici mesi, dal 1 marzo 2023 al 29 febbraio 2024, la temperatura media globale ha superato di 1,56 gradi quella dell’era preindustriale.

Tutte le regioni dell’emisfero settentrionale hanno registrato temperature superiori alla media nel corso dell’inverno meteorologico (da dicembre a febbraio).

Ma in Europa è stato registrato un caldo eccezionale, con una temperatura media che ha superato di 3,30 gradi quella del periodo 1991-2020.

La temperatura media della superficie degli oceani, escluse le aree vicine ai poli, ha registrato a febbraio un nuovo record assoluto con 21,06 gradi.

Questo riscaldamento costituisce una minaccia diretta per la vita marina e potrebbe ridurre la capacità degli oceani di assorbire le emissioni di gas serra prodotte dagli esseri umani.

Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), le emissioni di gas serra totali devono essere ridotte del 43 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2019, per evitare un aumento della temperatura media globale di 1,5 gradi, obiettivo fissato dall’accordo di Parigi del 2015. Inoltre il picco delle emissioni dev’essere raggiunto entro il 2025.

Ma questo non sta accadendo: secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), le emissioni globali di anidride carbonica del settore dell’energia sono aumentate dell’1,1 per cento nel 2023, stabilendo un nuovo record.