Una casa distrutta dai bombardamenti israeliani a Rafah, 8 maggio 2024. (Mohammed Salem, Reuters/Contrasto)

Il 9 maggio l’esercito israeliano ha continuato a bombardare la Striscia di Gaza, in un momento in cui gli Stati Uniti minacciano per la prima volta di sospendere i trasferimenti di armi a Israele per i timori legati a un’operazione di terra nella città sovraffollata di Rafah, al confine con l’Egitto.

Poco dopo la mezzanotte alcuni giornalisti dell’Afp hanno segnalato una grande quantità di colpi d’artiglieria a Rafah. L’esercito israeliano ha invece affermato di aver colpito “alcune postazioni di Hamas” nel centro della Striscia di Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è pronto a lanciare un’operazione di terra a Rafah, dove vivono ammassati 1,4 milioni di palestinesi, in maggioranza sfollati.

“Molti civili sono stati uccisi a Gaza usando bombe statunitensi”, ha ammesso il presidente Joe Biden in un’intervista alla Cnn, nel corso della quale ha messo in dubbio per la prima volta gli aiuti militari a Israele.

“Se l’esercito israeliano entrerà a Rafah, non gli fornirò alcune armi usate contro altre città”, ha dichiarato.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite ha reagito ai commenti di Biden esprimendo “forte delusione”.

Il 7 maggio un alto funzionario statunitense, che ha chiesto di restare anonimo, ha affermato che la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno già sospeso il trasferimento a Israele di “1.800 bombe del peso di duemila libbre (circa novecento chili) e 1.700 bombe del peso di cinquecento libbre (circa 225 chili)”.

All’inizio della settimana l’esercito israeliano ha assunto il controllo del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, il principale punto di accesso degli aiuti umanitari destinati agli abitanti della Striscia di Gaza.

“Gli ospedali nella parte sud della Striscia hanno quasi esaurito il carburante e potrebbero smettere di funzionare entro tre giorni”, ha avvertito l’8 maggio Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Intanto, l’8 maggio sono ripresi al Cairo i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 34.904 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato circa 1.170 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.