L’11 dicembre i deputati austriaci hanno approvato una legge che vieta alle minori di 14 anni d’indossare il velo a scuola. La legge, il cui obiettivo è proteggere ragazze e bambine, è però considerata discriminatoria da giuristi e organizzazioni per i diritti umani.
La legge è stata approvata a larga maggioranza, con l’eccezione dei Verdi, che la considerano incostituzionale.
Un primo tentativo di vietare il velo a scuola, promosso nel 2019 da un governo di coalizione composto da conservatori ed estrema destra, era stato respinto un anno dopo dalla corte costituzionale austriaca, che aveva definito la legge discriminatoria.
L’attuale governo austriaco, diretto dal cancelliere conservatore Christian Stocker, si è invece detto convinto che stavolta la legge sarà giudicata conforme alla costituzione.
Durante il dibattito in parlamento, Yannick Shetty, presidente del partito liberale Neos, ha affermato che “si tratta di una buona legge, che permetterà di bandire in una certa misura l’oppressione culturale”.
Secondo la ministra dell’integrazione Claudia Plakolm “quando una bambina di otto o nove anni è costretta a nascondere il corpo dallo sguardo degli uomini, non dovremmo parlare di rituale religioso ma di una forma d’oppressione”.
Il divieto, che si applicherà a “tutti i tipi di velo islamico”, entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno scolastico, ha precisato Plakolm. Ma già a partire da febbraio le nuove regole saranno spiegate a insegnanti e bambini. Dal settembre 2026, in caso di violazioni ripetute, i genitori rischieranno multe da 150 a 800 euro.
Secondo il governo, circa dodicimila ragazze e bambine saranno interessate dalla nuova legge.
“Pregiudizi e stereotipi”
Alcune organizzazioni per i diritti umani hanno però definito la legge discriminatoria, sostenendo che alimenterà divisioni nella società e forme di razzismo nei confronti dei musulmani.
Secondo la sezione austriaca di Amnesty international “la legge discrimina chiaramente le ragazze musulmane” e “rischia di alimentare pregiudizi e stereotipi”.
Il partito d’estrema destra Fpö, che nelle elezioni legislative del 2024 aveva ottenuto la maggioranza relativa senza riuscire a formare un governo, chiedeva invece di andare oltre, estendendo il divieto alle studenti di qualunque età, alle insegnanti e all’intero personale scolastico.