Trentasette persone sono morte a Safi, sulla costa atlantica del Marocco, nelle alluvioni più gravi degli ultimi dieci anni nel paese, hanno annunciato il 15 dicembre le autorità locali.
Sette persone rimaste ferite, due delle quali in modo grave, sono state ricoverate all’ospedale Mohammed V di Safi, ha riferito l’agenzia di stampa statale Map.
Il 14 dicembre Safi, una città portuale circa trecento chilometri a sud di Rabat, era stata colpita da “violente precipitazioni che nel giro di un’ora hanno provocato delle alluvioni improvvise”, hanno dichiarato le autorità locali.
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“L’acqua è arrivata all’improvviso. Abbiamo perso tutto, perfino i libri di scuola dei miei figli”, ha raccontato all’Afp un’abitante, Hanane Nasreddine.
Le immagini che circolano sui social network mostrano grandi quantità di acqua e fango che scorrono lungo le strade di Safi, trascinando con sé automobili, bidoni della spazzatura e casse per il trasporto di merci.
“In pochi minuti sulla città sono caduti 37 millimetri di pioggia. Nello storico mercato di Bab Chabaa, attraversato da un fiume, i commercianti e gli operai che erano al lavoro in quel momento sono stati travolti dalla acque”, ha affermato il 15 dicembre in parlamento il primo ministro Aziz Akhannouch.
La procura marocchina ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per “chiarire le cause di questo tragico incidente e accertare eventuali reponsabilità”.
Scuole chiuse per tre giorni
La mattina del 15 dicembre l’acqua si era già ritirata e gli abitanti erano impegnati a ripulire davanti alle loro case, mentre le autorità sgomberavano le strade dai detriti.
I commercianti stavano invece facendo un primo bilancio dei danni alle loro attività nella città vecchia, nota per l’artigianato, mentre centinaia di oggetti in terracotta giacevano rotti o sepolti sotto il fango nelle strade.
“Le scuole rimarranno chiuse per tre giorni per garantire la sicurezza degli studenti”, ha annunciato la sede locale del ministero dell’istruzione.
Nel settembre 2024 diciotto persone erano morte nelle alluvioni nel sud e nel sudest del Marocco. Nel novembre 2014 trentadue persone avevano perso la vita in seguito a delle piogge torrenziali che avevano fatto straripare i fiumi ai piedi dei monti dell’Atlante, nel sud del paese.
Le alluvioni improvvise, causate da piogge torrenziali che i terreni inariditi non sono in grado di assorbire, non sono rare in Marocco e altrove. Ma secondo gli scienziati, il cambiamento climatico causato dalle attività umane sta aumentando l’intensità e la frequenza di questi eventi estremi e di molti altri, tra cui gli episodi di siccità e le ondate di calore.