Il 15 dicembre un tribunale di Lima ha condannato a 17 anni di prigione tre poliziotti che nel 2008 avevano torturato e stuprato una donna transgender in un commissariato, una vicenda per la quale il Perù era stato condannato a livello internazionale.

Nel 2020 la Corte interamericana dei diritti umani aveva infatti condannato il paese per la brutale aggressione subita da Azul Rojas, che all’epoca aveva 34 anni, in un commissariato a Casa Grande, sulla costa settentrionale.

Secondo la Corte, i poliziotti l’avevano presa di mira perché “apparteneva alla comunità lgbt+”.

Due anni dopo il governo peruviano aveva presentato le sue scuse ufficiali alla vittima.

Su richiesta della Corte, era stata anche aperta una nuova inchiesta contro i poliziotti, che però non erano stati arrestati.

La lettura della sentenza è avvenuta durante l’udienza finale del processo, cominciato a gennaio e trasmesso dal canale televisivo della magistratura peruviana.

“Ai poliziotti Dino Ponce, Luis Quispe e Juan León è comminata una condanna a 17 anni di reclusione”, afferma la sentenza, che ne ordina l’immediata incarcerazione.

Gli agenti sono stati riconosciuti colpevoli di aver sottoposto la vittima a “maltrattamenti fisici e psicologici, oltre che a stupro”, ha affermato il pubblico ministero in un comunicato.