08 maggio 2019 09:35

“Noi sudafricani nati liberi, dopo la fine dell’apartheid, non abbiamo problemi con il razzismo, non badiamo al colore della pelle”, dice nel video Jason Noah. “Stiamo portando il nostro paese verso il modello che sognava Mandela”, aggiunge Wimarle Deetlefs.

Nel 1994 in Sudafrica si svolsero le prime elezioni a suffragio universale, che segnarono la fine dell’apartheid. Nelson Mandela, primo presidente nero del paese, riponeva grandi speranze nei cosiddetti nati liberi, la generazione che non ha conosciuto la segregazione razziale, definendoli i “leader del futuro”. Venticinque anni dopo molti di loro votano per la prima volta alle elezioni legislative dell’8 maggio.

Born free è un progetto della fotografa e giornalista olandese Ilvy Njiokiktjien, che da dieci anni incontra i giovani sudafricani per capire quali sono i loro sogni e gli ostacoli che incontrano. “Sulla carta, ora c’è uguaglianza per tutti. Ma in molti ancora vivono sulla loro pelle le conseguenze dell’apartheid”, spiega l’autrice.

Alcune foto del progetto sono state pubblicate sul numero 13o5 di Internazionale.

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