I miei genitori anziani vivono in un’altra città e hanno qualche acciacco, ma rifiutano qualsiasi estraneo che li aiuti in casa. Sento l’obbligo di dovergli rimanere vicino e vederli più spesso, eventualmente rinunciando al mio tempo libero o a opportunità di carriera all’estero. È giusto far ricadere tutto sui figli o è una forma di egoismo? Sarò un genitore egoista anche io?
–Valerio

Mentre cercavo qualche riflessione interessante per poter rispondere alla tua domanda, mi sono imbattuto in questa: “Fare un figlio è l’atto letteralmente più egoistico che possa esistere. Decidiamo noi per lui senza potergli chiedere il consenso e quando potremmo farlo la decisione è stata irrimediabilmente presa: è impossibile retrocedere alla non esistenza”. L’ha scritta la bioeticista e giornalista Chiara Lalli. Quindi ho chiesto a lei di risponderti: “Prima di tutto siamo tutti egoisti e scegliamo di fare o non fare qualcosa per noi, mica per gli altri. Nessuno si sacrifica davvero per qualcun altro ma lo fa per sentirsi buono o perché preferisce essere una persona generosa, a volte anche solo per poterlo rinfacciare. Quindi devi decidere che tipo di figlio e genitore vuoi essere. Oppure potresti comportarti in un certo modo solo perché ti senti in colpa, ma sarebbe una ragione sciocca e ambivalente. Mentre in un mondo ideale tu e i tuoi genitori trovereste un accordo, in questo rischiate di sbagliare tutto il possibile. In ogni caso, a prescindere da cosa farai, cerca di non infilarti in un labirinto di rimpianti e di lagnose rivendicazioni”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati