16 maggio 2017 10:47

Vedremo come andrà a finire. È sui risultati e non sulle intenzioni che giudicheremo il contributo di questo incontro di Berlino, ma resta il fatto che Angela Merkel ed Emmanuel Macron non si sono limitati a manifestare la calorosità del loro rapporto e la grande fiducia reciproca.

A breve termine i due leader si sono impegnati a concordare una modifica della direttiva sui lavoratori distaccati all’estero, un’armonizzazione del diritto d’asilo e della sua applicazione nei due paesi per dividere meglio il peso dell’accoglienza dei rifugiati e una maggiore reciprocità negli scambi tra i paesi dell’Unione e i paesi non europei per rispondere alla concorrenza sleale con un’uniformità di regolamenti. In questo modo la cancelliera e il presidente hanno espresso la loro volontà di affrontare problemi economici e politici scottanti.

A lungo termine Merkel e Macron hanno deciso di definire nelle prossime settimane una road map che permetta di lavorare insieme per riformare il funzionamento dell’Unione e dell’eurozona. Angela Merkel non ha chiuso alcuna porta e ha addirittura aperto a una modifica dei trattati, indispensabile per concretizzare le proposte di Macron sulla creazione di un ministero dell’economia dell’eurozona e sul finanziamento, attraverso prestiti comuni, di investimenti nell’industria del futuro.

Esiste un desiderio comune di accelerare l’evoluzione dell’Unione che rispetti l’interesse nazionale dei due paesi

“Dobbiamo approfondire la coerenza dell’eurozona”, ha dichiarato la cancelliera citando l’armonizzazione fiscale. Oltre alla stessa armonizzazione fiscale, Macron ha citato come campi di cooperazione prioritaria la formazione professionale, gli scambi del tipo Erasmus, la riapertura delle classi bilingue in Francia, la sicurezza e naturalmente la difesa e la politica internazionale, che hanno occupato un posto di primo piano durante la cena che ha fatto seguito al faccia a faccia tra i due.

“Vogliamo creare una nuova dinamica”, ha dichiarato Macron chiedendo “una rifondazione storica dell’Europa” basata su “un maggiore pragmatismo e volontarismo”.

In sostanza esiste un desiderio comune di accelerare l’evoluzione dell’Unione che rispetti l’interesse nazionale dei due paesi, e in questo il paradosso è solo apparente.

Domenica mattina Macron aveva dedicato gran parte del suo discorso alla necessità di restituire forza e influenza alla Francia, un processo che ai suoi occhi passa per un rafforzamento dell’unità europea. Merkel ha dichiarato lunedì che “la Germania può avere successo solo se anche l’Europa ha successo”, e che “l’Europa non può avere successo se la Francia non ha successo”.

Difendendo l’unità dell’Europa, i due leader vogliono rafforzare i rispettivi paesi, senza dimenticare un contesto segnato dall’ascesa concomitante delle estreme destre in tutto il mondo e dalle minacce alla frontiera orientale e meridionale dell’Unione. Evidentemente, c’è bisogno di serrare i ranghi.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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