Esplosioni nel cielo di Gerusalemme durante l’attacco iraniano. (Afptv)

L’Iran ha lanciato più di duecento droni e missili contro Israele durante la notte in risposta all’attacco contro il suo consolato a Damasco. L’attacco iraniano è stato senza precedenti ed è stato “respinto”, ha dichiarato domenica l’esercito israeliano.

Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite terrà una riunione d’emergenza domenica.

“Il caso può essere considerato chiuso”, ha annunciato la missione iraniana presso le Nazioni Unite in un messaggio pubblicato tre ore dopo l’inizio dell’operazione. Ma, ha avvertito, “se il regime israeliano commette un altro errore, la risposta dell’Iran sarà molto più dura”.

Contemporaneamente all’attacco iraniano, gli alleati di Teheran, gli Hezbollah libanesi e i miliziani yemeniti huthi, hanno compiuto attacchi contro gli israeliani, i primi lanciando razzi verso le alture del Golan occupate da Israele e i secondi lanciando droni in direzione del territorio israeliano.

“Insieme agli Stati Uniti e ad altri paesi siamo riusciti a difendere il territorio israeliano”, ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.

“L’attacco iraniano è stato respinto”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano, riferendosi al primo attacco diretto mai effettuato dall’Iran contro il territorio israeliano. “Abbiamo intercettato il 99 per cento dei colpi sparati contro Israele”, ha detto il militare Daniel Hagari in un discorso televisivo.

Lo spazio aereo israeliano è stato riaperto domenica mattina, hanno annunciato le autorità aeroportuali. Anche la Giordania e il Libano, vicini di Israele, e l’Iraq, che confina con l’Iran, hanno annunciato la riapertura dello spazio aereo domenica.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una riunione del gabinetto di guerra nella notte.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito il suo “incrollabile” sostegno a Israele e ha annunciato che i leader del G7 si riuniranno per coordinare una “risposta diplomatica unitaria” all’attacco dell’Iran.