Nel deserto di Sonora, in California, al confine con il Messico, una comunità di artisti di strada, hippy e persone fuggite dalle grandi città vive in un accampamento di quasi 260 ettari chiamato Slab City. Prende il nome dalle lastre (slabs) di cemento di un’ex base dei marines abbandonata, risalente alla seconda guerra mondiale, che gli abitanti ancora oggi usano per costruire alloggi e altre infrastrutture di fortuna.
“A Slab City ci sono soprattutto snow birds, come sono chiamate le persone che nei mesi invernali lasciano le regioni più fredde nel nord degli Stati Uniti per migrare verso quelle più calde del sud”, dice Matt Stuart, che tra febbraio e giugno del 2018 ha fotografato alcuni abitanti dell’accampamento. Sparsi nel deserto ci sono migliaia di vecchi veicoli – camper, autobus, roulotte in disuso – ma solo 150 persone ci vivono tutto l’anno, perché in estate la temperatura può raggiungere i 48 gradi. C’è chi è finito a Slab City dopo aver perso il lavoro o i sussidi sociali, chi si è trasferito per vivere in maniera alternativa, chi in cerca di solitudine. Il parcheggio è gratuito. Non ci sono né rete elettrica né acqua corrente, e nemmeno un sistema fognario e una raccolta dei rifiuti. La cittadina più vicina dove fare la spesa, Niland, si trova a circa sei chilometri di distanza. “Alcuni abitanti di Slab City definiscono la loro comunità un’enclave in miniatura dell’anarchia”, dice Stuart (Foto: Matt Stuart/MAPS). ◆
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◆Le foto di Matt Stuart sono state raccolte nel libro Into the fire, edito da Setanta Books, in uscita il 20 luglio 2020.
Matt Stuart è un fotografo britannico nato nel 1974.
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Questo articolo è uscito sul numero 1367 di Internazionale, a pagina 68. Compra questo numero | Abbonati
