Nella prima metà del romanzo Sarah Winman offre un punto di vista esterno su Ellis, un vedovo di mezza età. Il romanzo si apre a Oxford negli anni cinquanta. La madre di Ellis, Dora, compra una riproduzione dei Girasoli di Van Gogh. Quel tiranno del padre di Ellis le dice di non osare appendere il quadro, ma lei s’impunta. Nella cupa vita familiare di Ellis irrompe Michael; attraverso le lunghe e appassionate conversazioni che Dora ha con lui, scopriremo il retroscena di quell’opera d’arte e la sua importanza per i temi del libro. Quando muore Dora, i già ambigui sentimenti adolescenziali di Ellis per Michael diventano ancora meno chiari. Più avanti Ellis incontra Annie e se ne innamora. La seconda metà del romanzo è scritta dal punto di vista di Michael. Siamo negli anni ottanta e lui si è allontanato da Ellis e Annie. Ora si prende cura di un ex amante che sta morendo di aids e riflette sul passato. C’è molta economia stilistica nel romanzo, ma Winman disegna con precisione i personaggi. Sono come i girasoli di Van Gogh: lottano, cadono, appassiscono, muoiono. Marissa Stapley, The Globe and Mail
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Questo articolo è uscito sul numero 1396 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati