Si dice che non ci sia niente di noioso come ascoltare i sogni di qualcun altro, ma non è il caso degli Eccentronic Research Council. Nel 2015 il duo di Sheffield ha realizzato un omaggio al disco del 1964 Inventions for radio: the dreams, di Delia Derbyshire e Barry Bermange, in cui delle persone raccontavano i loro sogni con in sottofondo l’elettronica di Derbyshire. In seguito gli Eccentronic Research Council hanno deciso di espandere il progetto con un altro disco che esplora i sogni nati nell’ultimo anno, in cui la nostra mente ha affrontato grandi cambiamenti. I brani più interessanti sono quelli legati al coronavirus, come _ Madge’s dream_, in cui un’infermiera sogna che per sopperire alla mancanza di mascherine decide d’indossare costumi da Elvis Presley grasso. Il materiale di partenza è invidiabile e il gruppo mantiene un tocco leggero e brillante mentre lo utilizza. Saltellando da un genere all’altro, costruisce delle vere e proprie colonne sonore e lascia che i narratori conducano il gioco. Un disco bizzarro, ma da cui viene fuori uno strano senso di comunità.
Patrick Clarke,
The Quietus

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Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati