Il romanzo d’esordio di Jumoke Verissimo, ambientato a Lagos, racconta la storia di Prof, un attivista nigeriano e accademico in pensione, incarcerato dieci anni per aver protestato contro il trattamento riservato dal governo alle associazioni che lottano per i diritti civili. Al suo rilascio, Prof evita il mondo che lo ha spinto ai margini, abbracciando una vita di solitudine, seduto al buio nella sua stanza di notte. Allontana la famiglia e gli amici, fino a quando una giovane donna di nome Desire bussa alla sua porta e cambia tutto. Desire è un’orfana, e una studente che idolatra Prof fin dall’infanzia. Torna da lui ogni sera e formano un legame delicato, minacciato dai segreti che entrambi nascondono. Spostandosi abilmente tra i punti di vista dei due protagonisti, Verissimo compie un’esplorazione viscerale del trauma e di come gli individui relegati ai margini della società ne affrontano le conseguenze. Per Prof, che convive con ricordi di torture e tormenti emotivi, l’oscurità simboleggia il potere rigenerativo dello spirito umano. Desire vuole allontanarlo dall’ombra. La narrazione mantiene un’aria di mistero mentre veniamo attratti dal loro mondo presente e passato. Verissimo è poeta e il romanzo è intriso di una sensibilità lirica. Ipnotico e sottile, sfida le norme culturali intorno al silenzio, all’oscurità e alla solitudine. Irenosen Okojie, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati