Il disco del rapper statunitense Benny the Butcher insieme al produttore vincitore di un Grammy Hit-Boy, Burden of proof, era stato il suo progetto più ambizioso fino ad oggi. Proseguendo con la strategia di lavorare con un solo produttore, adesso per il seguito di The plugs I met Benny si è unito a Harry Fraud, che l’ha ricompensato con beat di ottimo livello e l’ha aiutato a esplorare le sue origini della costa est. Il paroliere di Buffalo non si avventura in un territorio senza precedenti e sceglie invece di rimanere fedele allo stile dell’album originale, parlando senza filtri del suo passato criminale. Anche se è colpevole di glorificare il vecchio stile di vita come tanti rapper, la sua musica mostra quanta differenza può fare l’autenticità, specialmente in un mare affollato di spacciatori cosplayer.
Riley Wallace, HipHopDX
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Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati